Cammino di Santiago, ecco perchè è utile allenarsi

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Quando ho deciso di intraprendere il mio primo cammino di Santiago la mia paura più grande era quella di non essere abbastanza allenata. Poi nel tempo, frequentando i vari gruppi tematici ho notato che tra i pellegrini c’era una vera e propria disputa sull’argomento: preparazione si o preparazione no?

Ancora oggi sento spesso discussioni di questo tipo.

Una parte sostiene che un minimo di preparazione aiuterebbe il pellegrino ad affrontare meglio il cammino. Dall’altra invece c’è chi sostiene che l’allenamento si faccia lungo il cammino stesso, infatti molti sono partiti senza alcuna preparazione specifica ascoltando semplicemente il proprio corpo.

In effetti il cammino non è una gara a chi fa più km al giorno e siamo noi a decidere quanto camminare.

Visto che spesso mi è stato chiesto come avessi fatto io a percorrere così tanta strada, ho deciso darvi la mia opinione in questione e raccontarvi la mia esperienza.

Una questione di fisico

Penso che ogni cammino sia personale e che la decisione di allenarsi sia direttamente proporzionata al nostro stato, alle condizioni fisiche ma anche a come ci sentiamo emotivamente.

Il cammino è prima di tutto una bella avventura tutta da scoprire, ma c’è anche da considerare che ognuno di noi dovrà fare i conti, prima o poi, con i propri limiti. Arriva per tutti, infatti, il momento di dare fondo alle proprie energie e li capiamo se siamo in grado di proseguire fino alla fine.

Essere allenati, in alcuni casi, potrebbe fare la differenza.

Personalmente credo che tutti possano essere in grado di fare il Cammino di Santiago, se messi nelle giuste condizioni. La cosa fondamentale è ascoltare il proprio cuore ma anche il proprio corpo, facendo il tanto di chilometri che ci sentiamo di fare, senza strafare.

Sul Cammino ho visto persone di ogni tipo: senza una gamba, senza una mano, con le stampelle o in sedia a rotelle. Non è una questione di fisico o di preparazione ma di volontà.

Personalmente credo comunque che un minimo di preparazione ci possa aiutare. Se ad esempio siamo persone sedentarie che raramente vanno a camminare, un po’ di allenamento prima della partenza ci permette di costruire il fiato e non arrivare troppo doloranti già alle prime tappe.

Un corpo poco allenato farà più fatica ad affrontare l’improvviso carico di lavoro che lo aspetta. Le conseguenze potrebbero essere un eccessivo affaticamento, tendiniti, slogature, infiammazioni ai muscolivesciche ai piedi.

Non essendo un’esperta del settore non è certo mia intenzione dare consigli professionali, ma voglio parlarvi invece della mia personale esperienza e rendervi partecipi del mio allenamento in vista del mio primo cammino.

Ecco come mi sono allenata

Sono sempre stata una persona sedentaria, ho sempre fatto lavori che mi costringevano seduta e in piedi, ferma per tante ore. Non ho mai fatto sport e da piccola ho avuto seri problemi di salute che mi hanno resa molto fragile. Dalla mia vecchia malattia anche se guarita mi sono portata dietro alcuni problemini: alle ginocchia e alla schiena, che mi causano spesso dolori; al fegato, che mi causano debolezza fisica; ai bronchi, che se sotto sforzo mi rendono faticosa la respirazione. Potete immaginare quindi cosa sia stato per me decidere di mettermi in gioco e fare un cammino così impegnativo.

Ho per forza dovuto fare una scelta: allenarmi.

La mia idea era quella di aumentare la resistenza sia respiratoria che muscolare e abituare progressivamente il corpo alla fatica. Ho cominciato ad allenarmi pian piano, per un anno intero. Prima con piccole passeggiate giornaliere, poi con delle camminate sempre più lunghe. Infine, due mesi prima della partenza, ho intensificato l’allenamento aggiungendo peso sulla schiena per abituarmi a camminare con lo zaino.

I primi tempi ricordo che facevo 3 km e rientravo stanchissima. Quando riuscii ad arrivare a 5 e 8 km fui fiera di me stessa. Ma ero solo all’inizio. Camminavo senza pesi nelle spalle. Giocavo facile.

Quando ho iniziato a prendere ritmo e a sgranchire le gambe inchiodate, senza provocare tensioni muscolari, ho cominciato a capire di essere pronta a fare un passo in più. Il mio corpo stava reagendo. Cominciai così ad aumentare la frequenza, i chilometri e aggiungere peso nello zaino, ma sempre in modo progressivo.

L’ostacolo più grande che dovetti superare fu combattere la pigrizia ed essere costante.

Oltre ad allenare il corpo allo sforzo giornaliero, è stato infatti molto importante allenare la mente. Costantemente mi dicevo “oggi resto a casa, ci vado domani” ma sapevo bene che, se avessi mollato, quel domani non sarebbe mai giunto.

Intanto la stanchezza giornaliera veniva interpretata dal mio fegato come ad un sovraccarico di lavoro inatteso, per cui ho dovuto cominciare ad “ascoltare il mio corpo“ e acquisire un ritmo più lento, rallentando il passo. Li ho imparato a capire quando era il momento di fermarmi, o di bere, di rallentare oppure accelerare.

Quando ho cominciato a mettere sulle spalle un po’ di peso ho cominciato a farlo utilizzando un piccolo zaino da 20 lt. riempito con 3 kg di oggetti vari. Ho aumentato il peso giorno per giorno fino ad arrivare ad una condizione ottimale pari al peso che avrei portato in cammino, con uno zaino di 30 lt.

Quando ho messo sulla schiena lo zaino da 30 lt con dentro 8 kg, ho sentito sin da subito la differenza. Quel peso ha rallentato i miei passi e inizialmente non riuscivo a fare più tutti i km a cui mi ero abituata. Ma si sa, il corpo è una macchina perfetta e una volta rodata si abitua e non fatica più.

Così ho ricominciato a camminare per pochi chilometri, con tutto quel peso sopra, aumentandoli di volta in volta.

Ho abituato piedi, caviglie, gamberespirazioneschiena e muscoli ad un carico di 8 kg, arrivando a fare una media di 12/15km al giorno. Poi, un giorno, sono arrivata a fare ben 20km e li ho capito di essere pronta.

Per me è stato un vero colpo di scena, un grande traguardo che non pensavo possibile. In quel momento mi sono sentita elettrizzata ed emozionata, quindi sono rientrata a casa e ho fatto i biglietti per partire.

Nel periodo successivo, in attesa della partenza, ho cominciato a fare anche dei piccoli esercizi per fortificare le ginocchia: salire e scendere gradini, qualche esercizio con dei pesi, camminare in strade con pendenze maggiori. Tutti esercizi che mi sono stati molto utili sul cammino, visto che il percorso è davvero molto vario. Una settimana prima di partire ho fatto riposo assoluto.

Questo lo consigliano tutti: non arrivare in cammino già stanchi o affaticati.

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Alcuni consigli

Se si intende percorrere l’intero Cammino Francese, da San Jean Pied de Port a Santiago o magari anche oltre, a Muxia e Finisterre, è bene sapere cosa ci aspetta. La via Francese è lunga circa 800 km con percorsi misti: campagna; boschi; montagne; città; strade sterrate; asfalto; viuzze sconnesse; salite e discese ripide; percorsi pieni di pietre. Proprio per questo motivo un po’ di allenamento non guasterebbe davvero.

Ma oltre a questi consigli, vorrei darvi alcune perle preziose che per me sono state davvero utili.

  • Per evitare l’affaticamento muscolare, e quindi strappi e stiramenti, bisogna smaltire l’acido lattico che si accumula nei muscoli durante la camminata quindi bisogna bere tanto. Dopo ogni allenamento potrebbe essere molto utile anche assumere dei sali minerali, magari con degli integratori a base di magnesio e potassio, oppure se preferite potete mangiare della frutta, meglio se una banana.
  • Per evitare strappi e stiramenti muscoli è importante anche fare stretching prima e dopo la camminata (qualche esercizio di allungamento e stiramento dei muscoli andrà bene).
  • Se avete problemi alle ginocchia, caviglie o schiena, meglio usare dei bastoncini da Nordic Walking, questi infatti aiutano a scaricare il peso e alleggerire il passo. In caso decidiate di usarli dovete però allenarvi ad un loro uso corretto, in modo che non diventino un ostacolo ma un valido aiuto.
  • Un altro buon consiglio è quello di ascoltare sempre il proprio corpo, lui sa bene fin dove si può spingere.

Ricordate sempre che il cammino non è una gara, se siete troppo stanchi fate una sosta e se le tappe sono troppo lunghe spezzatele e fermatevi prima. Non scoraggiatevi mai, arriverete fino a dove il cammino vorrà condurvi e siate pronti ad accettare anche il fatto che potreste non arrivare fino in fondo. Non importa. Come dicono i pellegrini “il cammino stesso è la vera meta”.

Buon allenamento e buon cammino a tutti!!

Sylvié

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24 commenti

Francesca | Chicks and Trips Giugno 5, 2018 - 1:07 pm

Che post curioso e soprattutto utile! Ho sempre pensato che un minimo di allenamento servisse per uno sforzo del genere, proprio per le persone sedentarie (come me) .

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sylviezainoinspalla Giugno 5, 2018 - 1:23 pm

Si anche io sono dello stesso avviso anche se ho incontrato tante persone che hanno fatto il cammino senza allenamento perché in realtà l’allenamento vero e proprio lo fai giorno per giorno sul cammino. Ma sicuramente un corpo allenato agli sforzi ci permette di vivere l’esperienza senza troppa sofferenza fisica.

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Monica - Checked-In Travel Blog Giugno 5, 2018 - 4:51 pm

Il Cammino di Santiago è uno di quei viaggi che voglio sicuramente fare nel mio futuro. Mi ha sempre spaventata un po’ il discorso resistenza. Io sono abbastanza sedentaria e quindi credo che l’allenamento pre partenza sia fondamentale nel mio caso. Tanti consigliano di testare già durante l’allenamento le scarpe che si intendono poi usare durante il Cammino, anche tu hai fatto così?

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Monica Febbraio 5, 2019 - 9:55 pm

Anche io venivo da una vita molto sedentaria, avevo bisogno di capire se potevo resistere alla fatica del cammino. Ho iniziato durante le ferie Co, ahimè, 5 e subito dopo 10 km al giorno. Ho avuto le gambe di piombo per un mese. Poi finalmente, pian piano ho aumentato il ritmo, 6,3km/h,e i km, fino a 18, 20, anche se non più tutti i giorni perché col lavoro non era possibile. Insomma, per farla breve rivedo nel tuo articolo molto di ciò che ho fatto anche io e ne ho tratto grande beneficio, non ultimo riprendere a fare attività fisica! Ottimi consigli, Silvia!

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Viaggiare Zaino in Spalla Febbraio 8, 2019 - 9:10 am

Grazie Monica. Il corpo è una macchina e mi rendo conto che in questo periodo che sono stata parecchio ferma mi sono inchiodata nuovamente quindi mi tocca riprendere ad allenarmi perché tra due mesi sarò nuovamente in cammino.

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Ally Blue Giugno 5, 2018 - 6:13 pm

È tanto tempo che diciamo che ci piacerebbe farlo e sicuramente è utile allenarsi. Credo sia davvero tosto sia che lo so faccia tutto sia che Lo si percorra solo in parte! Sicuramente è un viaggio da fare zaino in spalla e via !!

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sylviezainoinspalla Giugno 5, 2018 - 6:19 pm

Hai detto bene, zaino in spalla e via senza pensarci troppo. Si un pochino di allenamento prima di partire aiuta molto e non costa niente farlo per non soffrire troppo ma poi il vero allenamento lo si fa giorno per giorno imparando ad ascoltare il proprio corpo e anche a superare i propri limiti e ti assicuro è una cosa fantastica. Ho visto gente di ogni età fare il cammino. E non è importante quanti km decidi di fare. L’importante è decidere di mettersi in gioco. E presto ti accorgi che “il cammino stesso è la meta”

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Ally Blue Giugno 5, 2018 - 7:27 pm

bellissima questa frase che hai detto, mi piace e mi ci rispecchio in pieno! 🙂

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Claudia Giugno 5, 2018 - 7:25 pm

Io vado abbastanza spesso in montagna ma quando devo fare del trekking un po’ più impegnativi cerco sempre di prepararmi un po’ prima. Concordo sul fatto che per fare il cammino di Santiago un minimo di allenamento ci vada altrimenti rischi di stare male durante il cammino.

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sylviezainoinspalla Giugno 5, 2018 - 8:06 pm

Esatto proprio per godere appieno il cammino senza brutte sorprese.

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raffigarofalo Giugno 7, 2018 - 7:31 am

allenarsi è importante. E’ fondamentale conoscere il proprio corpo e sapere come reagisce agli sforzi per riuscire a godersi a pieno questa esperienza. Va bene la sofferenza del viaggiatore, ma il Cammino non deve diventare una tortura. Sono d’accordo con te e i consigli che dai sono molto utili e ragionevoli. Grazie.

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sylviezainoinspalla Giugno 7, 2018 - 8:22 am

Grazie a te ❤️

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lizbiella Giugno 9, 2018 - 3:36 pm

Questo post è estremamente utile. Tempo fa avevo iniziato a pensare all’idea di partire per il mio cammino, e in palestra seguivo un allenamento mirato per aumentare la resistenza e il fiato (cosa di cui io pecco enormemente!). Non l’ho ancora testato sul campo, ma nei miei piccoli viaggi arrivavo anche a percorrere 25 km al giorno!

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sylviezainoinspalla Giugno 9, 2018 - 9:48 pm

Spero che prima o poi riuscirai a realizzarlo quel sogno. Il cammino di Santiago è un’esperienza bellissima che ti consiglio

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sylviezainoinspalla Giugno 12, 2018 - 10:56 pm

Pensa che prima di decidere di fare il cammino e quindi di cominciare ad allenarmi io non facevo mai più di due massimo tre km al giorno. Ero sedentaria all’ennesima potenza, lavoro al pc, per fare la spesa non dovevo fare più di 500mt avendo tutto sottocasa. È stata quindi una bellissima soddisfazione e una grande sorpresa per me riuscire a realizzare questo sogno. Una cosa posso consigliartela, non guardare la totalità dei km, il cammino lo si fa passo dopo passo e te lo puoi creare su misura secondo i tuoi tempi e le tue esigenze.

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Giulia | Little Miss Spaghetti Giugno 13, 2018 - 6:08 pm

Camino de Santiago e’ nei viaggi che voglio fare a un certo punto e questo post sara’ utile a ricordarmi che non posso partire e basta ma devo allenarmi un po prima sopratutto facendo una vita sedentaria tra l’ufficio, la metro e casa

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sylviezainoinspalla Giugno 13, 2018 - 9:45 pm

Diciamo che non è che non puoi partire è basta, è solo che questo ti comporterebbe una sofferenza fisica che potresti evitare e che magari non ti da modo di vivere al meglio il cammino. Personalmente almeno un po’ di allenamento io lo consiglio sempre.

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ingirovagandomum Giugno 16, 2018 - 2:06 pm

Consigli utili e pratici che secondo me si applicano a qualunque tipo di attivita’ fisica. Prepararsi fisicamente vuol dire essere anche mentalmente piu’ sereni perche’ ci siamo gia’ messi alla prova ed abbiamo imparato a dosare le energie.

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sylviezainoinspalla Giugno 17, 2018 - 12:02 am

Esatto concordo con te

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oltreleparole Giugno 23, 2018 - 2:14 pm

Sono sicura che prima o poi faro’ anche io il cammino e che i tuoi consigli mi torneranno molto utili. Come dici tu non e’ una gara ma cio’ non significa che il corpo non debba essere preparato a cio’ che lo aspetta. Credo che il cammino di Santiago sia un’esperienza sia per il corpo che per la mente da fare assolutamente!

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sylviezainoinspalla Giugno 23, 2018 - 2:19 pm

Esatto concordo totalmente con il tuo pensiero ❤️

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Ecco alcuni consigli per intraprendere il cammino di Santiago in Estate – Viaggiare Zaino in Spalla Luglio 7, 2018 - 5:35 pm

[…] cosa mettere nello zaino e sull’acquisto di attrezzature tecniche, sia informazioni riguardo l’allenamento, la cura e la prevenzione delle vesciche e persino delle recensioni interessati sugli albergues […]

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