Backpackers, perché viaggiare zaino in spalla e fare il Cammino di Santiago

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Dite la verità, avete mai sognato vi mettervi in viaggio zaino in spalla e magari fare il cammino di Santiago? Essere un backpackers è il sogno di tanti ma vediamo cosa vuol dire mettersi in cammino, che cosa comporta e perché dovreste farlo almeno una volta nella vita.

Cosa vuol dire essere backpacker oggi?

Sin dalla notte dei tempi i viandanti erano scopritori del mondo, viaggiatori saggi, arricchiti di quella conoscenza che va oltre lo studio, perchè il sapere era fatto sopratutto di esperienza.

La lentezza fa scaturire un inevitabile viaggio interiore da cui può nascere una sorta di rivoluzione umana. Questo ritorno alla semplicità ci fa sentire parte dell’universo, fa riemergere il nostro innato senso di libertà e ci riporta all’essenza delle cose. Forse anche per questo oggi, viaggiare zaino in spalla, è considerato un vero e proprio stile di vita.

Il mondo dei backpackers è affascinante ma non è certo facile lasciare la propria confort zone e rimettersi in gioco. Non senza dover rinunciare a tutti gli agi a cui siamo abituati in quest’epoca. Ma chi lo fa, chi trova il coraggio, difficilmente riesce a farne più a meno. Perché diventare backpacker è un po’ come ritrovare la propria natura, quella parte primordiale di se’ che era rimasta sopita per troppo tempo.

La mia esperienza

Da quando ho deciso di intraprendere il mio cammino di Santiago a piedi, zaino in spalla, la mia vita si è aperta, riempiendosi di cose meravigliose, opportunità e situazioni inaspettate. Ho incontrato, sia durante la preparazione che sul cammino, tantissime persone incredibili e meravigliose, dall’animo grande e dal cuore profondo.

Ho ascoltato storie che mi hanno commossa e mi hanno arricchita.

Ho incoraggiato e sono stata incoraggiata.

Ho camminato con me stessa e mi sono ritrovata. 

Mi sono resa conto che essere backpackers, in questo caso una pellegrina, è un ritorno alle origini perché ti spoglia di ogni cosa, anche delle tue paure. A prescindere dal credo religioso, fare il cammino di Santiago mi ha permesso di svuotare lo zaino dal peso del passato e riempirlo di cose importanti come le emozioni, le amicizie, l’amore, la bellezza.

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Perché fare il Cammino di Santiago

Già prima della partenza, tra i pellegrini di Santiago è consuetudine aiutarsi: ci si consiglia, si gioisce e si soffre l’un per l’altro, si diventa come una grande famiglia. Il cammino si insinua in noi ancor prima di partire e ci rende più aperti e pronti a cogliere i segnali che l’universo ci lascia strada facendo. La paura dell’ignoto è comune a tutti ma presto tutti i timori lasciano il posto all’euforia della partenza e il cammino diventa scoperta.

Passo dopo passo l’anima si alimenta di nuova linfa e il cuore riprende a battere di gioia.

Decidere di fare il Cammino di Santiago è stato, per me, un input verso il cambiamento. Partire a piedi, con lo zaino sulle spalle, diventa quasi un percorso mistico. Come su un ingranaggio perfetto, ogni situazione si è incastrata al momento e al modo giusto. Ho affrontato tutte le difficoltà con coraggio e ad ogni passo avanti sono diventata più consapevole della mia forza interiore.

Tutte le prove arrivano quando siamo pronti a superarle.

Le difficoltà nel cammino arrivano, infatti, per farci capire che possiamo farcela, che siamo pronti, siamo all’altezza di quella situazione. Dobbiamo solo fidarci di noi stessi. Non si può spiegare a parole e non è facile comprendere questo strano fenomeno. Se non ci si trova in mezzo, credetemi, non si può capire la potenza che può avere un tipo di pellegrinaggio come questo. Guardare in faccia i propri limiti e riuscire a superarli è qualcosa di incredibile e meraviglioso. Una carica di adrenalina incredibile. Io ad esempio mi sono resa conto, strada facendo, di avere dentro una forza che non credevo di avere.

Superare la prima tappa

La prima tappa di ogni cammino è come un banco di prova. Stiamo facendo un salto nel vuoto, il primo grande passo è compiuto e la prima tappa ci mostra il nostro potenziale. Ora siamo in grado di continuare con fiducia.

Sul Cammino di Santiago, per chi parte da Saint Jean Pied de Port, la grande prova iniziale è superare i Pirenei per poter entrare in Spana. Per me è stata una vera e propria conquista. Grazie a quella grossa difficoltà sono riuscita a prendere sicurezza e fiducia in me, per poter andare avanti. Mi ripetevo in continuazione che, se avevo superato quella prima tappa, allora potevo superare tutto.

Ed è sempre nella prima tappa che ho capito il senso di tutto ciò che mi è successo in passato: la malattia, le lotte, le vittorie, hanno forgiato la guerriera che sono ora.

Inutile dire che il cammino è veramente una metafora della vita stessa.

Quando si conclude il cammino

Molti si chiedono cosa succede quando si arriva alla meta e si conclude il cammino. Se la tua vita cambia. Se veramente accade il “miracolo”. No, nessun miracolo, ma qualcosa cambia indubbiamente.

Dopo un’esperienza così forte non potrebbe essere altrimenti. Proprio come per ogni viaggio, i backpackers tornano sempre arricchiti. Nel caso di un cammino così lungo, il backpackers cambia anche prospettiva, scatta qualcosa dentro, di più profondo. Ad esempio il rapporto con il tempo e con il mondo che li circonda. Questo è inevitabilmente. Il modo di vedere le cose non potrà essere più lo stesso, dopo un lungo viaggio a piedi. E si, cambia anche il concetto stesso di viaggio. Per questo, essere un backpackers, diventa una filosofia di vita a cui è difficile rinunciare.

Il viaggio diventa esperienza e non più vacanza.

Si placano le paure, si è più aperti al mondo e si imparano regole fondamentali del vivere lenti. Lo spirito di adattamento, la solidarietà, lo spirito di avventura, la tolleranza, sono tutte qualità che si acquisiscono.

Certo non per tutti è così, dipende da quanto siamo pronti e disposti a fare per cambiare prospettiva. Ma senza ombra di dubbio i backpackers sono persone in continua evoluzione e sempre in cammino, sia fuori che dentro se stessi.

La via Francese

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Di cammini, più o meno conosciuti, il mondo è pieno ma forse quello di Santiago è il più famoso e anche il più organizzato. Per questo lo consiglio sempre, sopratutto come prima esperienza zaino in spalla.

Anche se non si è religiosi, il cammino di Santiago è una via aperta a tutti. Durante il mio cammino ho incontrato gente di tutti i tipi, colori e religioni. Sopratutto la Via Francese è molto battuta e quella più percorsa. Io la consiglio anche per questo, alle donne che per esempio vogliono partire in solitaria.

Anche se deciderete di percorrere pochi chilometri (almeno 100 per poter prendere la Compostela) è consigliabile fare il cammino con in mano la credenziale per poter dormire a prezzi modici. Per il resto non vi dovete preoccupare, anche i chilometri da fare ad ogni tappa sono liberi e ognuno fa ciò che si sente.

La Via Francese del Cammino di Santiago sarà sicuramente un buon trampolino di lancio per intraprendere questo nuovo modo di viaggiare. Perché, sappiatelo, chi comincia a viaggiare zaino in spalla poi non si ferma più.

Essere un backpacker è come una droga, una bellissima e sanissima droga. Provare per credere!

Buon cammino allora, il mondo ci aspetta.

Sylvié

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9 commenti

Silvia Novelli Giugno 1, 2018 - 11:13 am

Un’esperienza unica che come ti dicevo vorrei fare prima o poi. Ammetto però di non sentirmi ancora pronta!

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Paola Giugno 1, 2018 - 12:30 pm

L’idea di percorrere un cammino, mi ha sempre ispirato, ma non l’ho mai messa in pratica. Da un lato non ho ricordi troppo piacevoli di camminate, dall’altro però sento il gusto della sfida e di arrivare alla meta. Chissà che seguendo il tuo blog non mi verrà voglia il prossimo anno di partire zaino in spalla e passeggino!

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ingirovagandomum Giugno 2, 2018 - 2:41 pm

Il Cammino di Santiago e’ un mio sogno nel cassetto che spero di poter realizzare presto. Pero’ condivido in pieno l’idea che quando si inizia a viaggiare zaino in spalla (camminando ma non solo) non si smette piu’. Si puo’ magari fare una pausa, ma prima o poi sentiremo forte l’esigenza di ripartire. E’ come aver fatto parte degli scout (e si cammina parecchio zaino in spalla): fara’ sempre parte della tua vita e di un certo modo di essere. Condivido il senso di comunita’ e di arricchimento che fare queste esperienze di questo tipo apporta alla nostra vita.

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sylviezainoinspalla Giugno 2, 2018 - 4:10 pm

Si concordo, il villaggio zaino in spalla diventa poi un vero e proprio stile di vita

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Elisa Giugno 2, 2018 - 10:09 pm

Sylvie, partirò a settembre per il cammino. Non vedo l’ora e allo stesso tempo sono spaventata ma sono ANNI che voglio farlo e non so perché ma mi sento di doverlo fare dentro. Mi serve un allenamento specifico? considera che sono abbastanza sportiva (bici tutti i giorni, nuoto e trx almeno due volte alla settimana, cammino tanto sempre, ma non 25 km al giorno!). Fammi sapere la tua opinione, ne ho sentite di molto contrastanti!

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Lucrezina - Peekaboo Travel Baby Giugno 2, 2018 - 11:40 pm

Devo ammettere che io, al contrario di te, non sono mai stata particolarmente attratta dai viaggi a piedi e da camminate di tale portata ma la gioia che si legge nel tuo post è inebriante e contagiosa , fa venire voglia di provarla. Mi piace poi l’idea del cammino lungo come modo per apprendere valori come la solidarietà, lo spirito di avventura e la tolleranza!

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sylviezainoinspalla Giugno 3, 2018 - 3:21 pm

Ti ringrazio tantissimo per me è un piacere sapere di essere arrivata al cuore delle persone perché se c’è un motivo per cui ho deciso di aprire questo blog è proprio quello di incoraggiare le persone a vivere esperienze che indubbiamente ci permettono di riprendere contatto con il nostro io più profondo. Spero che un giorno anche se solo per curiosità tu possa provare questa esperienza.

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valekappa90 Giugno 18, 2018 - 12:25 pm

“La paura dell’ignoto lascia il posto all’euforia della scoperta”. Bellissima frase, che rispecchia proprio la sensazione di chi, zaino in spalla, si accinge a intraprendere un’avventura sulle proprie gambe. Anche io amo il trekking, i cammini, le escursioni, e mi ritrovo moltissimo nelle tue parole 🙂 è sempre un piacere leggerti!

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sylviezainoinspalla Giugno 18, 2018 - 3:40 pm

Felice di questo ❤️ grazie

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