Perché scegliere di alloggiare in ostello

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Scegliere di alloggiare in ostello forgia indubbiamente il nostro carattere. Ci permette di misurare i nostri limiti e ci aiuta ad uscire dalla nostra confort zone aumentando il nostro spirito di adattamento.

Impariamo a non essere troppo legati all’idea del viaggiare con tutti i confort. Se ciò che cerchiamo non è solo una vacanza ma una vera esperienza di viaggio allora scegliere di alloggiare in ostello sarà l’occasione per arricchirci.

L’ostello, infatti, offre tantissime occasioni per imparare qualcosa su di noi e sugli altri, a partire dal rispetto. Forgia la pazienza, si insegna il confronto e ci da la possibilità di fare nuove amicizie. Dialogare con persone di cultura differente è un bellissimo modo per aprire la mente e sopratutto il cuore.

Ma vediamo nello specifico i benefici di questa scelta.

Rispetto e pazienza

Le virtù, come il rispetto e la pazienza, sono una delle prime cose che si imparano viaggiando e stando a contatto con persone sconosciute. Le persone, soprattutto di nazionalità diversa, hanno dei modi di fare differenti dai nostri. Le diverse culture influiscono sui comportamenti e in una camerata si possono incontrare etnie di tutto il mondo.

Io ho avuto a che fare con Spagnoli, Francesi, Australiani, Canadesi, Giapponesi, Americani, Russi, Tedeschi, Coreani, Svedesi, Brasiliani ecc. Questo incontro multietnico ci da la possibilità di relazionarci con il mondo e aprirci verso altre realtà. Conoscere ad esempio usi e costumi sicuramente diversi dai nostri. In questo caso i nostri compagni di stanza diventeranno parte integrante del nostro viaggio perché saranno quanto di più vicino ad un esperienza di vita.

Confronto e scambio

Una cosa molto positiva dell’ostello è proprio il confronto e lo scambio con le persone. Ciò solitamente avviene a prescindere della nostra conoscenza della lingua del nostro interlocutore. Quando siamo pronti ad aprirci verso il mondo possono succedere cose incredibili, come appunto instaurare dialoghi che superano le barriere linguistiche e fare nuove amicizie. A me è capitato in Spagna, in Irlanda e in Giappone, parlare anche aiutati dai gesti, risate e intese, che hanno sicuramente colorato la giornata. Questo è stato molto bello.

Lezioni di vita

Scegliere di viaggiare zaino in spalla è soprattutto un’avventura ai limiti delle nostre abitudini. Ci permette di superare barriere acquisite dalla vita, come ad esempio i confort, la paura degli altri e il bisogno di essere sempre connessi. Andare oltre questi limiti diventa una liberazione. In un viaggio del genere pian piano spariscono disagi come quello di avere un bagno tutto nostro o una stanza con il letto gigante. Le esperienze che faremo colmeranno questo tipo di bisogni e daranno spazio a cose più profonde. Nulla sarà più prezioso, ad esempio, di una bella chiacchierata notturna con la tua nuova compagna di stanza. Magari ti racconterà la storia della sua vita, arrivata dall’altra parte del mondo per studiare in Europa.

Quanto alle comodità io ad esempio non mi sarei mai aspettata di poter dormire in un luogo senza corrente, né acqua calda, né copertura internet. Eppure lungo il cammino di Santiago ho fatto questa esperienza ed è stata una delle cose più belle che ho vissuto sul cammino.

Che siano ostelli o albergues per pellegrini, la cosa più emozionante è poter stringere amicizie e accettare persino delle condizioni a dir poco fastidiose come il russare del vicino o i rumori di chi si alza all’alba.

Probabilmente per molti può sembrare una scelta discutibile, ma questo tipo di esperienze ci abituano a vivere senza condizionamenti e ad adattarci alle situazioni. Sono queste le esperienze che rendono un viaggio ancora più intenso e a noi non resta che coglierne l’essenza.

Le mie esperienze in ostello

Durante le mie esperienze in ostello ho dovuto superare impostazioni mentali acquisite da un bagaglio culturale rigido, come ad esempio il senso di pudore. Durante il cammino di Santiago, ad esempio, ho dovuto dormire in camerate miste, con pellegrini di ogni età e nazione. Persone che spesso giravano in camerata in mutande, che durante la notte russavano (e non solo) e che di giorno ruttavano come i maiali. Anche questo fa parte del pacchetto. Ma ora, con le spalle più larghe, sicuramente non ho più remore ad adattarmi alle situazioni di viaggio che possono capitare. Anche in quelle più particolari, come il ritrovarmi in bivacchi senza corrente e acqua calda, cerco sempre di cogliere il meglio.

Per me dormire in ostello è sempre una piacevole lezione di vita.

Quando viaggio da sola cerco sempre di pernottare in ostello e devo dire che mi sono sempre trovata benissimo. In ostello si può incontrare il mondo in una notte. Se abbiamo la volontà di abbattere le barriere, innalzate per paura di ciò che non conosciamo, possiamo vivere il viaggio in maniera più intensa. Capire quanto il mondo sia piccolo e meraviglioso, con tante sfumature e bellezze da scoprire. Le esperienze umane che si creano in questi ambienti sono quelle più belle e ci arricchiscono. Oltretutto gli ostelli sono spesso ambienti molto giovanili, ben organizzati e carichi di vitalità.

La prima volta che ho dormito in ostello è stato durante il mio primo viaggio in solitaria a Dublino. Ricordo il desiderio di mettermi in gioco, di fare un’esperienza diversa dal solito, da sola e con mille paure. Fu un’esperienza incredibilmente bella. In quell’occasione avevo dormito in una camerata femminile, con tre ragazze di nazionalità diverse. Ricordo di aver persino cucinato degli spaghetti assieme a dei ragazzi e delle ragazze di nazionalità diverse. Ricordo di essermi trovata subito a mio agio, nonostante loro fossero tutti molto più giovani di me.

In un ostello di Madrid, invece, ho conosciuto la mia carissima amica messicana con cui tuttora siamo in ottimi rapporti. Ricordo ancora le nostre risate durante la colazione comunitaria. Quanto bel caos e quanta solarità latina!

Durante il cammino di Santiago gli ostelli, chiamati albergues, sono stati un bel banco di prova per il mio carattere. Questi sono solitamente misti e diciamo che si deve imparare velocemente ad adattarsi allo stretto contatto tra pellegrini. Ma anche li, incredibilmente, mi sentivo a mio agio. Persino quando ho dovuto dormire in camera da sola con due uomini tedeschi.

Viaggiare low-cost

Scegliere di dormire in ostello può avere davvero tanti risvolti positivi, tra cui anche il lato economico. Alloggiare in ostello costa meno, si sa. Ma viaggiare low-cost non vuol dire necessariamente rinunciare ai confort pur di risparmiare. Ormai ci sono tantissimi ostelli super organizzati, con tantissimi servizi per i viaggiatori.

In moltissimi ostelli, ad esempio, sono dotati di lavanderia, cucina, sale per il relax e, in quelli più trendy, ci sono persino la Spa o la piscina.

Ogni ostello ha i suoi punti di forza. Magari sono situati in punti strategici e dotati di convenzioni per l’ingresso a musei. Altri invece puntano più sui loro servizi interni e hanno grandi cucine attrezzate, lavanderie a gettoni e zone dedicate alle varie attività culturali. In un ostello di Bruxelles, ad esempio, ricordo che c’era il tavolo da biliardo e il bar dove poter ordinare l’aperitivo.

Prima di tutto la sicurezza

Ogni viaggio dev’essere un’esperienza indimenticabile ma non è la scelta di una stanza a determinare che tipo di viaggiatori siamo. Infondo non sempre le circostanze sono ideali per vivere un’esperienza freedom.

La sicurezza prima di tutto.

In certi Paesi, infatti, la scelta di una stanza d’albergo si può rivelare molto più saggia, sopratutto se facciamo un viaggio in solitaria. E di certo non si è meno viaggiatori per aver scelto un albergo piuttosto che un letto in ostello. Se capitiamo in situazioni che ci mettono a disagio o in allarme, meglio non pensarci troppo e cambiare struttura ricettiva. Ad esempio se troviamo in ostello compagni di stanza con atteggiamenti ambigui che si prendono troppe libertà.

Regole per il quieto vivere

In ostello ci sono dei piccoli accorgimenti che possiamo adottare per il quieto vivere e per sentirci più sicuri:

  • Portiamo sempre con noi gli oggetti di valore e i documenti, anche quando andiamo in bagno. L’alternativa è riporli nella cassetta di sicurezza, se presente;
  • Evitiamo di lasciare in giro la nostra roba. Essere ordinate è il primo biglietto da visita per definire che siete persone riservate e che amiamo la privacy. Oltretutto è anche segno di rispetto verso i nostri compagni di stanza, a prescindere dal loro atteggiamento;
  • Evitiamo di girare in camera seminude, anche se si tratta di camerate femminili;
  • Rispettiamo gli spazi altrui e il sonno altrui, evitando magari di ascoltare messaggi o video senza cuffie, sopratutto di notte. Non c’è cosa più fastidiosa che doversi sorbire le conversazioni telefoniche altrui.
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Per concludere vi dico, se avete la possibilità fate assolutamente questa esperienza almeno una volta. Credetemi, noterete subito la differenza e molto probabilmente vorrete rifarla. 

Ogni tanto uscire dalla propria confort zone ci permette di ritrovare in nostro spirito avventuriero e questo ci renderà felici come non mai. Infondo le comodità non sono mai sinonimo di benessere né di felicità.

Sylvié

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7 commenti

Paola Marzo 13, 2019 - 11:42 am

A me gli ostelli non dispiacciono, ma ho sempre scelto solo strutture comode e/o di design! In pratica erano dei veri e propri hotel per giovani più che i classici ostelli… Sarà che in viaggio mi piace stare da sola, ma ho sempre socializzato il minimo indispensabile! 🙂

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Viaggiare Zaino in Spalla Marzo 18, 2019 - 9:11 am

Ti capisco, anche io adoro gli hotel giovanili e di design, anche per me ogni tanto la comodità ci sta sopratutto se viaggio con mio marito che non è molto propenso a dividere la sua stanza con estranei ahahahah.

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Sara Chandana Giugno 17, 2019 - 5:38 pm

Sono d’accordo cone te su vari aspetti. E poi viaggiare zaio in spalla forgia il carattere, insegna la pazienza e permette di apprendere tanto su noi stessi e il mondo. Però, crescendo, mi sono stancata degli ostelli. Adesso ho esigenze diverse e preferisco stare in camera da sola. Ogni tanto, però, capita ancora di dormire per due o tre giorni in una camerata, come l’ultimo viaggio in Marocco.

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Viaggiare Zaino in Spalla Giugno 18, 2019 - 4:54 pm

Si credo che ci siano i momenti giusti per ogni cosa, anche quelli dell’hotel con i confort. La scelta dell’ostello è un’esperienza da fare ma non è l’unica. Ma ogni tanto non guasterebbe lasciarsi andare un po’ al randagismo ahahah

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Valentina Giugno 29, 2019 - 2:08 pm

Quando mi trovavo in Erasmus in Spagna ho girato un po’ per la Penisola Iberica alloggiando alcune volte in ostello. Ho sempre cercato ostelli non troppo spartani con stanze di sole ragazze (massimo 4 persone) e con bagno in camera… mi piacciono le comodità 🙂 Comunque sono state delle belle occasioni per conoscere persone interessanti con cui scambiare opinioni ed idee di viaggio la sera quando si rientrava da una gita 🙂

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Viaggiare Zaino in Spalla Giugno 30, 2019 - 12:40 am

Bellissimo. È un modo di viaggiare che può arricchire tantissimo.

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MARTINA BRESSAN Luglio 1, 2019 - 10:40 am

Guarda quando penso al Cammino di Santiago, che è un’esperienza che vorrei fare da tanto tempo, una delle cose che mi blocca è proprio il fatto di dormire in camerata..
Non lo so, sarà che io a volte a fine giornata tendo ad essere un po’ scontrosa, sarà che tutto sommato la solitudine a volte non mi dispiace, ma l’idea di stare tutti assieme in queste grandi camere, a volte mi mette paura…(per non parlare di dover dividere il bagno con tutti.. ) Si, lo so.. sono una rompi scatole..
è una cosa che dovrò superare assolutamente!

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