Come sono diventata una Nomade Digitale

da Viaggiare Zaino in Spalla
Come sono diventata una Nomade Digitale

Diventare un Nomade Digitale non è una passeggiata. E’ un sogno comune a molti e, con il giusto impegno, è sicuramente un sogno possibile da realizzare. Il percorso formativo e lavorativo di una vita mi ha permesso di unire tutti i tasselli per diventare una Nomade Digitale e una Slow Travel Blogger. Questo mi permette di lavorare viaggiando e di incoraggiare altre donne a partire per Viaggiare Zaino in Spalla.

Oggi vi racconto il mio percorso formativo e lavorativo e vi spiego come diventare un Nomade Digitale.

Ognuno nasce con qualità uniche

Tutti noi nasciamo con delle qualità uniche e speciali. Queste, nel tempo, ci daranno la possibilità di scegliere la NOSTRA strada, seguire la nostra missione, fare ciò per cui siamo più portati. Impariamo ad ascoltare il nostro cuore, cercando di capire ciò che vogliamo davvero per la nostra felicità. Il tempo ci darà ragione.

Non sempre è facile capire l’intero disegno e spesso ci perdiamo perché non apprezziamo le nostre peculiarità. La società, poi, non sempre ci aiuta a realizzarci per ciò che siamo, crea schemi fissi in cui imbrigliarci, ci impone i suoi ritmi frenetici e produttivi e ci ammalia con certezze effimere. Il posto fisso a dipendenza, ad esempio, è una delle confort zone più gettonate a cui non tutti vogliono rinunciare.

Per chi, come me, vive la routine come una sorta di morte della propria creatività e anima, esistono invece altri percorsi lavorativi più autonomi e variegati. Uno di questi può essere il lavoro da freelance. Nello specifico, per chi vuol diventare un Nomade Digitale, deve sapere che può esserci un rovescio della medaglia. Da una parte la vita in libertà di movimento come abbiamo sempre desiderato, dall’altra un muro di gomma su cui spesso scontrarsi. La realtà dei Nomadi Digitali è ancora poco compresa e accettata, sopratutto in Italia. Ma per fortuna esistono tantissime sfumature e tipologie di lavoro che si possono fare da remoto e quindi la vita da Digital Nomad sta diventando una realtà sempre più diffusa, anche nel nostro Paese.

Diventare un Nomade Digitale e, nello specifico, una Travel Blogger non è certo una passeggiata.

Inizialmente si potranno trovare tante porte chiuse, bisognerà lottare, scegliere quale bivio prendere o addirittura cambiare percorso lungo il tragitto. L’importante è non scoraggiarsi, credere nelle proprie capacità, essere curiosi e seguire le proprie passioni. L’esperienza e il tempo forgeranno il nostro talento nascosto e la formazione ci darà gli strumenti giusti per diventare dei professionisti. La tenacia ci spianerà la strada.

Spero che avrai più opportunità di me e anche più chiarezza, perché io ci ho impiegato 25 anni a capire cosa volevo fare da grande. Ma non è mai troppo tardi. Tutta l’esperienza sviluppata mi è servita quindi non si butta via niente.

Ecco come ho trovato la mia strada.

viaggiare rende felici io on the road

La mia formazione e i primi approcci con il mondo del lavoro

Nel 1996 mi diplomo al Liceo Artistico di Cagliari e ho il mio primo approccio nel mondo del lavoro come stagista, in uno studio di architettura. Ho poi lavorato come aiutante grafico in una tipografia di Cagliari e qui è cresciuta sempre di più la mia passione per la grafica e la fotografia.

Nel 1996 partecipo al Concorso Provinciale di Fotografia “ViviCastello” a Cagliari e vinco il 3° premio per la foto più originale. Questa piccola gratificazione mi da l’input per andare avanti su questa strada e seguire la mia creatività. Intanto muovo i primi passi anche nel mondo della solidarietà, sostenendo una campagna sociale di sensibilizzazione per la donazione di midollo osseo.

Nel 1997 divento Presidente presso l’associazione ADMO del mio paese, con mansioni di tipo organizzativo e sopratutto come testimonial durante i vari meeting e convegni. Un’esperienza che mi aiuta tantissimo, sia a scalfire la timidezza che a forgiare il carattere ancora fanciullesco.

Emigrare nel nord Italia

Prosegue la mia formazione nell’ambito grafico e lavoro per qualche tempo in una nota tipografia di Cagliari ma nel 1999 passo le selezioni per un corso di formazione, lascio la tipografia e la carica di presidente ADMO e parto in Toscana. Ho 24 anni, il mio primo viaggio da sola, sono spaventata ma è una grossa opportunità e non me la lascio sfuggire. Comincio il Corso Professionale di Design e Fotografia Digitale in un rinomato istituto di design, vivo a Firenze per 6 mesi, frequento i corsi e faccio poi uno stage formativo finale in uno studio grafico. Parto poi in Veneto per una nuova avventura, emigrare al nord può aprirmi nuove strade.

Nel 2000 partecipo al Concorso Nazionale di Fotografia Premio Canon Giovani Fotografi. In occasione delle premiazioni svoltesi presso la Galleria Fabbrica E0S a Milano, ho potuto incontrare gli organizzatori del concorso, tra cui Marinella Gori.

Nel 2001 comincio la Scuola di Grafica Pubblicitaria a Treviso e partecipo al Concorso Grafico Provinciale per la progettazione di un logo da assegnare all’Associazione Centro Giovani. L’esposizione dei prototipi avviene presso la Sala Comunale e mi viene consegnato un attestato di partecipazione. Le esperienze creative mi aiutano a non mollare questa mia passione ma mi manca moltissimo la mia terra, la natura, la gentilezza delle persone. Il nord è un pugno nello stomaco ad ogni passo e mi forgia più di quanto immagino.

Divento un’attivista per i diritti umani e per la salvaguardia dell’ambiente. Cominciano le mie prime lotte contro le multinazionali, esprimendo i miei dissensi sopratutto attraverso la mia pittura. Dipingo quadri a tema e sono in prima fila durante le manifestazioni di protesta che in quegli anni vedono il Paese protagonista di scontri importanti. Sono gli anni del G8 e dei disordini dei black-bloc.

Nel 2003 mi sposo e, in occasione del mio viaggio di nozze, parto in Irlanda. Qui vengo a contatto con una cultura incredibile, di cui mi innamoro. Comincia un periodo di connessione e riavvicinamento verso la natura, attraverso il mond fatato e le leggende. Leggo molti libri sulla cultura irlandese e celtica, sviluppo un particolare interesse per il periodo megalitico e trovo molte affinità culturali tra la mia terra d’origine, la Sardegna e quell’Irlanda appena scoperta.

Nello stesso anno partecipo al Concorso Internazionale di Fotografia ad Amsterdam “CANON DIGITAL CREATORS CONTESTS” Categoria Grafica/Illustrazioni Digitali, con 4 opere che parlano di “Ecosistema” ed “Evoluzioni ambientali”. Nello stesso anno comincio il mio tirocinio presso uno studio grafico a Treviso e approfondisco le mie conoscenze digitali.

L’amore per l’arte è sempre presente e nel 2004 comincia un fiorente periodo che mi vede presente in diverse mostre collettive. La prima è a Cagliari, per la Collettiva d’Arte “ConfrontiInArte”, presso la Cittadella dei Musei e al fianco del noto Artista Vincenzo Conciatori. Poi una Mostra d’Arte intitolata “Pinocchio” presso il Castello Siviller di Villasor, al fianco del noto scultore sardo Gigi Porceddu.

Partecipo anche ad un Concorso di Pittura “Città di Treviso – territorio, rapporto terra/acqua” organizzato dall’Ass.Culturale IL CERCHIO, dove le mie opere vengono esposte presso il Ca’DaNoal, in una mostra collettiva presentata da Toni Basso.

Questo è un anno propizio anche per un’altra mia grande passione creativa, la scrittura. Partecipo per la prima volta ad un Concorso Letterario, organizzato dalla Casa Editrice Sinnos di Sanluri e dal tema “Storie Invisibili Assordanti”, con la mia autobiografia intitolata “Il lungo viaggio”.

Sempre nel 2004 pubblico anche il mio primo libro. La pubblicazione editoriale del saggio “Le mie idee voleranno libere” avviene con una casa editrice locale sarda.

Con la stessa casa editrice pubblico anche, nel 2005, una recensione per l’opera “I sentieri della vita – Vizi e Virtù” di Efisio Piras. Lo stesso anno vengo contattata dalla scrittrice Susanna Sarti per scrivere la recensione al suo nuovo romanzo “Maledetto” con la casa editrice veneta Editing.

Nel 2005 continua anche il mio percorso pittorico. Partecipo alla collettiva “Arte a Teatro”, in occasione del Festival Teatrale “Thalìa Festival”, al Teatro Flaiano di ROMA. In questa occasione conosco il Dir. Artistico Giuseppe Palomba, Premio Amalfi e presidente dell’Accademia della Bussola. Tra gli Artisti invitati alla collettiva c’è anche il Premio Nobel Dario Fo, Paolo Conte, Gino Paoli e Tony Esposito. Mi presento con due opere: “Radici” (acrilico su tela) e “Altri mondi” (tecnica mista su tela).

Nello stesso anno partecipo alla Biennale Leonardo Da Vinci a Roma, organizzata da International Museum di Rovigo. Le selezioni avvengono a cura del Direttore Artistico e Critico d’Arte Lucia Bonacini, di “Artists in the World” Reggio Emilia. 

Tra la giuria della biennale ci sono nomi illustri: Thomas Charles Gallery (Art Galleries in USA); Maestro Josè Van Roy DAlì (figlio del celebre Salvator Dalì); Prof. Paolo Salanitri (Critico e storico degli stili); Lucia Bonacini (Direttore Artistico e Critico d’arte); Cav. Giancarlo Alù, presidente e membro della giuria Biennale Leonardo da Vinci. Mi presento con l’opera “Ecosistema” (olio su tela).

La stessa Lucia Bonacini mi contatta per partecipare alla Collettiva d’Arte Contemporanea che si tiene a Olbia (SS) sempre in occasione della Biennale Leonardo da Vinci e organizzata dal circuito “Omaggio al Tricolore”, patrocinato da Thomas Charles Gallery (Art Galleries in USA). La giuria è composta dagli stessi nomi illustri e in questa occasione mi viene consegnato il premio internazionale della critica “Omaggio al Tricolore” dal Prof. Cav. Giancarlo Alù.

Anche il 2006 è all’insegna dell’arte, con la Collettiva “OMAGGIO A IBSEN” presso gli Arsenali Storici di Amalfi, in occasione del centenario di Henrik Ibsen, drammaturgo norvegese. Ricevo l’invito dall’Art Director Giuseppe Palomba, Premio Amalfi e direttore dell’Accademia della Bussola. La collettiva è patrocinata dall’Istitito per la Cultura e dall’Ambasciata di Norvegia. Tra gli Artisti presenti anche il Premio Nobel Dario Fo, Paolo Conte, Gino Paoli e Tony Esposito. In questa occasione presento le mie opere “Radici” (acrilico su tela) e “Ecosistema” (olio su tela).

Nel 2007 un’altra collettiva d’arte con lo stesso gruppo dell’Accademia della Bussola, stavolta intitolata “Arte a Palazzo” e situata a Napoli, presso il Palazzo Doria d’Angri. Tra le opere presento la mia “Terra Promessa” (tecnica mista su tela), “Visione” (tecnica mista su tela) e “G8” (tecnica mista su tela).

Il mio attivismo ambientale e sociale è pienamente rappresento delle mie opere e questo piace, viene apprezzato dalle persone e in me sento che ciò che faccio è unito da un unico filo conduttore. La mia creatività è la mia voce. Sono uno strumento per raccontare ciò che accade nel mondo.

Questi sono anche gli anni dedicati alle ricerche e allo studio dei popoli antichi. Passo le giornate in biblioteca, instauro interessanti conversazioni con illustri ricercatori, conosco il noto ricercatore sardo Leonardo Melis che diventa il mio mentore. Archeologia, mitologia e storia megalitica sono il mio pane quotidiano e così comincia anche la stesura del mio secondo libro, un romanzo che racconterà il legame intrinseco tra la cultura megalitica Sarda e quella Irlandese.

Il ritorno in Sardegna

La mia passione per il mondo nordico cresce ma la nostalgia di casa è più forte. Nel 2007 lascio il Veneto per tornare in Sardegna, apro un negozio che chiamo “Antiche Terre” e ricomincio da zero. Gestire un’attività commerciale mi da quell’esperienza in più che mi mancava, per acquisire spigliatezza e per imparare a relazionarmi con la gente. Avendo sempre lavorato davanti ad un PC questo tassello mi mancava. Nel negozio tratto principalmente articoli ispirati alla cultura nordica. Ancora non so che questo legame viscerale mi porterà lontano.

Nel 2012 pubblico il romanzo a cui ho lavorato per anni, “La Profezia del Lunistizio”. Si tratta di un genere fantasy e la storia comincia proprio con un viaggio alla ricerca di radici e legami culturali, gli stessi che io inconsciamente ho avuto il bisogno di ritrovare tornando nella mia terra.

Nel 2013 frequento un corso di Fotografia Artistica e Reportage, con il photoreporter Simone Sbaraglia. Sempre nello stesso anno pubblico un’altro libro, il saggio “viaggio di un Bodhisattva”, ispirato ad un ipotetico viaggio introspettivo che affronta molti concetti buddisti di mio interesse. Le nuove consapevolezze acquisite con questo nuovo percorso spirituale, unite alle vecchie esperienze fatte durante gli anni, mi conducono verso una nuova fase e un nuovo bivio.

Nel 2013 chiudo il mio negozio, per via di una grande crisi economica che ha colpito l’Italia. Si chiude un cerchio e mi ritrovo a dovermi rimettere nuovamente in gioco. Così mollo tutto e cambio vita. Parto con mio marito in Danimarca, nell’estremo nord, e ricomincio da zero. Mi reinvento. Seguo il mio cuore e vado alla scoperta di quelle terre scandinave che ho sempre amato. Terre la cui attenzione per l’ecologia è risaputa. Ancora una volta sento la connessione con tutto ciò che è stato e ciò che avverrà.

Trasferirsi all’estero

Trasferirsi all’estero non è cosa facile. Inizialmente mi adeguo alla situazione, facendo anche i lavori più umili. Cerco di adattarmi al sistema, di integrarmi, di ambientarmi ma con mia sorpresa sento già da subito di stare bene, nonostante il mio goffo tentativo di comunicare in una lingua che non mi appartiene e nonostante la nostalgia dovuta ai tanti chilometri che mi separano dalla mia famiglia.

Per un po’ resto come in attesa dello sconforto che solitamente subentra dopo il primo periodo di novità e stupore per un posto nuovo. Ma quel sentimento di inadeguatezza non arriva. La Danimarca è un Paese che mi accetta così come sono, non cerca di cambiarmi e capisco di poter essere me stessa senza timore di essere giudicata. Forse ho trovato la mia dimensione.

Riprendo a fare arte. Dopo il lavoro mi dedico anche all’autoproduzione e apro in casa un piccolo laboratorio di Riciclo Creativo che chiamo “Jana Old Style “, dove lavoro a tempo perso per cambiare destinazione d’uso a vecchi oggetti che la gente butta via.

Nel 2014, spinta dalla mia grande passione per la cultura nordica e con l’appoggio di una squadra di nuovi amici italiani, decido di fondare un magazine on line e divento la Caporedattorice del “Nordic Lifestyle Magazine”. La redazione è nata in una caffetteria di Copenaghen ma cresce a vista d’occhio, arrivando a contare tantissimi lettori e un backstage di numerosi collaboratori sparsi in tutta Italia. Ricopro con orgoglio la mia carica, per tre anni, presentando il progetto editoriale ad un ampio pubblico italo danese attraverso l’Istituto di Cultura Italiana di Copenaghen.

Intanto la mia passione per l’autoproduzione si intensifica e comincio a studiare le erbe e i rimedi naturali. Tutto si ricollega al mio legame intrinseco con la natura e con i popoli antichi che praticavano riti pagani e utilizzavano rimedi naturali. Essermi avvicinata al mondo delle erbe e dei rimedi naturali mi permette di abbracciare interessanti prospettive e fare nuove esperienze. Partecipo così a diversi corsi e laboratori, mi avvicino alla naturopatia e alle discipline olistiche, imparo a creare creme e unguenti per uso personale, frequento corsi di massaggio vibrazione, Reiki e Riflessologia plantare. Per un po’ di tempo pratico questa nuova attività, aprendo il mio piccolo studio in casa, dove svolgo per lo più massaggi rilassanti e riequilibranti.

Nel 2016 organizzo un meeting tutto al femminile, dedicato alle erbe e all’autoproduzione. Si tratta di un’esperienza bellissima di condivisione, workshop e svariate attività. Il tema principale è legato alle leggende sulle fate e chiamo questo evento “Una giornata con le Janas” in onore delle fate sarde chiamate Janas. La collaborazione con il laboratorio “Dejana Lab – cosmetici naturali” è molto preziosa e insieme svolgeremo diverse attività anche in futuro.

Nel 2016 si conclude anche il mio impegno con il progetto editoriale Nordic Lifestyle Magazine ma è anche l’inizio di un nuovo bellissimo capitolo.

In cammino verso la meta

Decido di fare il Cammino di Santiago de Compostela e, dopo una lunga preparazione, nel 2017 parto sola verso questa incredibile meta che cambierà radicalmente la mia vita. Una prova molto dura, che mi permetterà di capire tante cose di me stessa.

Percorro 500 km, dai Pirenei fino a Leon, dove purtroppo sono costretta a fermarmi per via di una forte tendinite. In questa occasione apro la mia Pagina Facebook dedicata al cammino, dove comincio a raccontare la mia esperienza di viaggiatrice.

Nel 2018 riprendo il cammino da Leon e, dopo altri 300km, finalmente arrivo a Santiago e poi Finisterre, realizzando il mio grande sogno. Da questo momento riprendo in mano i sogni di bambina e comincio a viaggiare per il mondo, zaino in spalla.

Nel 2017 apro il mio blog di viaggi che solo nel 2019 diventerà “Viaggiare Zaino in Spalla”, la mia nuova avventura di Travel Blogger professionista. Entro a far parte della community TRAVEL BLOGGER ITALIANE e comincio così il mio percorso formativo sul mondo del Blogging e dei Social Media.

La professione dei miei sogni

Con una pandemia mondiale, la conseguente crisi in molti settori lavorativi e con le poche opportunità di lavoro, mi sono dovuta reinventare per l’ennesima volta. Ma da subito ho capito che, in questo momento storico, avevo la possibilità di sfoderare ogni esperienza fatta e ogni competenza appresa in passato, per creare un tipo di lavoro che non comprendesse la presenza fisica in un luogo. Insomma, il lavoro dei miei sogni.

Nel 2020 frequento così un corso on line di Social Media Marketing per svolgere l’attività di Content Manager presso l’azienda di famiglia. Comincia la mia nuova avventura lavorativa come nomade digitale, una professione che mi permette di viaggiare e lavorare da qualunque luogo mi trovo.

Il 2020 è stato, per molti, l’anno dello smart working ma per me la possibilità di lavorare da remoto è stata più un occasione per sfruttare le opportunità del Web e diventare finalmente una vera e propria nomade digitale.

Fare il content manager per l’azienda di famiglia mi permette di essere una nomade a tutti gli effetti e di gestire il mio tempo in modo autonomo. Pianifico, realizzo e gestisco i contenuti per il sito web e per i Social Network dell’azienda e parallelamente posso viaggiare e occuparmi anche di blogging, mandando avanti la mia passione personale di Travel Blogger.

Lavorare viaggiando

Lavoro e passione avanzano in modo parallelo: posso viaggiare e gestire il mio tempo libero, dedicarmi ad attività Outdoor e scrivere articoli su commissione dedicati ai cammini e ai viaggi. In un periodo in cui tutte le opportunità lavorative sembravano chiudersi io ho trovato, grazie al nomadismo digitale, la chiave di accesso al mio nuovo lavoro dei sogni.

Nel 2021 ho cominciato così le mie prime collaborazioni editoriali nel settore del Slow Travel, con articoli di nicchia. Sulla collana “Cammini e Sentieri” di National Geographic, ad esempio, ho scritto un approfondimento sui cammini danesi per conto del giornale La Repubblica. Intanto, quando il clima lo permette, organizzo camminate di gruppo, stringo collaborazioni per lo sviluppo di idee culturali e creo contenuti editoriali su commissione. Tutto il resto è work in progress…

Sylvié