Danimarca, il fiordo di Isefjord e i territori di Ejby e Holbæk

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Eccomi di nuovo in viaggio alla scoperta della mia amata Danimarca con una bellissima destinazione, Holbæk, che si trova a nord-ovest dell’isola di Sjælland, sulle sponde più interne del fiordo Isefjord.

Raggiungiamo in auto i territori di Ejby e Holbæk partendo da Copenaghen. Holbæk dista circa 50 km dalla capitale danese. Siamo accompagnati da una bellissima giornata di sole e quindi ne approfittiamo per fare un bel giro.

Isefjord

A nord-ovest della regione Sjælland il mare del Nord entra sulla baia di Hesselø Bugt e si ramifica nell’entroterra, per più di 30 km, creando un lungo fiordo chiamato Isefjord.

Le acque di questo fiordo abbracciano l’isoletta di Orø e si ramificano ulteriormente creando 3 lingue di acqua che prendono il nome dei territori adiacenti.

  • Il primo si chiama Lammefjorden, un fiordo che nel tempo si è trasformato in polder, una sorta di laguna per lo più bonificata in terreni agricoli.
  • Il secondo prende il nome del comune che lo accoglie, divenendo il fiordo di Holbæk.
  • Il terzo fiordo, che raggiunge le terre di Kirke Hyllinge, si dirige in due importanti baie. La baia di Bramsnæs Vig, ai piedi della valle di Ejby, e la baia di Bramsnæs Bugt, che si spinge fino ai territori di Munkholm e Ågerup. Qui il fiordo prende il nome di Tempelkrogen (che significa tempio fortezza).

Nel nostro viaggio on the road andremo proprio alla scoperta di questi bellissimi territori danesi, in particolare nella valle di Ejby, nella baia di Bramsnæs Vig e nel fiordo di Holbæk.

La baia di Bramsnæs Vig

Visitiamo per prima la baia di Bramsnæs Vig, una zona protetta famosa per le sue riserve naturalistiche. La valle di Ejby in particolare, lungo il suo fiume, è una delle riserve naturali più importanti, poiché ospita molte piante e fiori rari unici in tutta la Danimarca.

Nella baia di Bramsnæs Vig si affaccia anche un pittoresco porticciolo, Ejby Havn, molto carino da visitare. Il territorio di Ejby, inoltre, è costellato da tantissime fattorie e piccoli villaggi.

Ci troviamo sulle terre di Kirke Hyllinge ma bisogna tener conto che tutta questa zona ormai fa parte del comune di Lejre, territorio ricco di storia e cultura spesso anche legata ai vichinghi (vedi ad esempio il villaggio vichingo di Sagnlandet Lejre).

Ejby Havn

La nostra prima tappa è proprio al porticciolo di Ejby Havn. Qui un ampio parcheggio ci permette di sostare in tranquillità. Facciamo quindi una piccola passeggiata lungo il pontile e ammiriamo i pittoreschi casotti rossi in legno, tipici delle zone costiere della Danimarca.

Le barche ormeggiate ci raccontano la vita modesta e semplice dei pescatori di queste zone. Ejby Havn è infatti un piccolo porto di pescherecci e ha la capienza di massimo 50 ormeggi.

Nonostante le sue piccole dimensioni e la posizione praticamente in mezzo al nulla, il porticciolo di Ejby Havn è fornito anche di servizi igienici gratuiti e liberi. Se abbiamo bisogno di fare una sosta ai bagni, quindi, nessun problema. Sono pulitissimi!! e anche provvisti di carta igienica e sapone per le mani.

Ci spostiamo dal porticciolo per dirigerci verso l’isola di Munkholm.

Lungo la via è possibile visitare la lingua di terra che separa le due baie di Bramsnæs (Bramsnæs Vig e Bramsnæs Bugt). Qui si trova anche il punto panoramico più alto della zona, Dejligheden, chiamato anche “le Alpi del Sjælland”, da cui poter ammirare le due baie. Certo non aspettatevi una montagna… a mala pena una collinetta. Si sa, infatti, che la Danimarca è tendenzialmente una terra piatta. Ma godersi il panorama da qui è una cosa spettacolare.

Munkholm

Attraversiamo il ponte Munkholmbroen e facciamo una breve sosta nella lingua di terra di Munkholm, una piccola isola collegata grazie ad una diga e all’omonimo ponte. Munkholmbroen separa la Baia di Bramsnæs da Tempelkrogen, la parte più estrema del Isefjorden.

Questa zona è molto battuta dai pescatori se pur l’intera isola faccia parte della riserva naturale di Eriksholm.

La quiete di questo posto ci regala emozioni intense. Il mare, che qui è molto tranquillo e protetto dalle correnti, le foreste rigogliose, la fauna selvatica, ci immergono totalmente nella natura del luogo.

Ci fermiamo in una piccola spiaggia all’uscita dell’isola, qui si trova anche un chiosco per poter fare una piccola sosta per pranzo. In alternativa ci sono anche dei tavoli all’aperto in cui poter fare pic-nic liberamente.

Seguendo la strada principale raggiungiamo finalmente il comune di Holbæk, sulle sponde del fiordo di Holbæk.

Munkholm

Holbæk

Una cosa che salta subito all’occhio è che Holbæk è un vecchio paese di pescatori ormai ingrandito e rinnovato ma che conserva al suo interno, tra le strade del centro, la sua antica autenticità.

Vicino alla chiesa St. Nikolai, infatti, vi è un pittoresco rione che mantiene la sua storica facciata, con vecchie casette colorare ed edifici dalla tipica struttura nordica a graticcio. 

Qui il tempo sembra essersi fermato, anche grazie al museo del folklore di Holbæk che ha trasformato questo luogo in un piccolo quartiere storico. Parte della storia del museo è legata anche al vecchio parroco del paese, Søren May, che nel tardo ‘600 era stato proprietario di alcuni degli edifici ora appartenenti al museo.

Il parroco pellegrino, Søren May

Oltre ad essere stato il parroco del villaggio, Søren May fu anche un devoto pellegrino. A quanto pare nella sua vita fece diverse volte il cammino di Santiago de Compostela, la via di pellegrinaggio che i devoti fanno, per arrivare alla tomba di S.Giacomo in Galizia.

Lo si addice dai resti rinvenuti nella sua tomba, situata nel cortile dell’edificio n.10 del museo, un tempo la casa del parroco. Sulla tomba vennero infatti trovate, dagli archeologi, ben 5 conche, la tipica conchiglia del pellegrino Jacobeo.

Sicuramente Søren May fece la vecchia Pilgrimsrute danese per immettersi nella via germanica e raggiungere così la Spagna tramite il cammino francese.

Aver saputo questo mi ha elettrizzata parecchio perché da pellegrina di Santiago quale sono stata è molto emozionante immaginare di aver calpestato io stessa le sue orme dopo così tanti secoli.

Il Folkemuseet di Holbæk

Il museo di Holbæk si trova in pieno centro ed è costituito da 12 edifici storici che formano il cuore della città vecchia. Solo 11 dei 12 edifici sono autentici e si trovano esattamente nel luogo d’origine, alcuni risalenti al 1660. Købmandsgården, la vecchia bottega, fu invece trasferita qui più tardi. 

L’agglomerato urbano dell’antica Holbæk, così preservato, è unico nel suo genere in tutta la Danimarca. Purtroppo però è possibile visitare solo 8 dei 12 edifici, in cui vi sono allestite le varie esposizioni. 

Nelle varie stanze sono esposti i vecchi oggetti e suppellettili della vita costiera. Fanno parte del museo anche la vecchia scuola di artigianato tessile, il laboratorio del falegname che ancora utilizza gli attrezzi di una volta e la vecchia bottega.

L’ingresso del museo di Holbæk si trova nel vecchio palazzo del municipio. L’edificio, datato 1844, è in stile tardo impero ed è sviluppato su due piani. Al suo interno vi sono la vecchia aula magna, una caffetteria e i vecchi locali dell’amministrazione comunale. L’edificio originariamente conteneva anche le celle di detenzione e una caserma dei pompieri. Il municipio si trasferì nel 1979 e l’edificio fu trasformato in museo. 

La facciata del museo si sviluppa lungo un altro edificio storico, semirinascimentale a graticcio, costruito intorno al 1670, che fu la residenza del parroco del paese Søren May

Dove si trova il museo

Il museo di Holbæk si trova all’indirizzo Klosterstræde, 18 di Holbæk a pochi passi dalla stazione. Per chi arriva in macchina può parcheggiare di fronte all’Holbæk Arrest, che si trova proprio accanto al museo. Qui si avranno 2 ore di parcheggio gratuito. 

Prezzi e orari

Il costo di ingresso per gli adulti è di 60 kr. I bambini e i ragazzi sotto i 18 anni hanno l’ingresso gratuito. Pensionati, studenti e gruppi di almeno 12 persone pagano il biglietto scontato di 50 kr.

L’acquisto del biglietto può essere fatto direttamente allo sportello oppure sul Booking del sito ufficiale. Per prenotare le visite di gruppo è necessario contattare il museo via mail (booking@vestmuseum.dk) o per telefono (0045 72 10 01 69).

Qui trovi anche gli orari di apertura.

Gli edifici più caratteristici del museo

Ora vediamo nello specifico alcuni degli edifici più caratteristici da visitare

Købmandsgården

Il piano terra dell’edificio n.4 del museo di Holbæk ospita il Købmandsgården, una bottega ben fornita di tutto quello che poteva essere utile ai cittadini del 1800. Qui molte delle etichette e delle latte esposte, conservano ancora le illustrazioni originali di un tempo. I prodotti, che in passato provenivano da terre molto lontane, come the, caffè, cacao, zucchero, erano importati dalle colonie danesi.

Lo stabile conserva ancora la sua struttura architettonica originale della prima metà dell’800, nonostante l’edificio fu spostato dal suo luogo originario e impiantato qui successivamente.

Oltre al negozio, l’edificio ospita anche un’abitazione residenziale, una stanza e un ufficio.

Nella bottega di Købmandsgården, in giorni e orari prestabiliti, si possono acquistare realmente copie di vecchi giocattoli, spezie e dolciumi vari. Pensa quanto potrebbe essere elettrizzante poter fare la spesa in una vecchia drogheria e merceria dell’800.

curiosità:

Attualmente molti prodotti danesi conservano ancora etichette con illustrazioni esotiche di un tempo, come ad esempio la vaniglia in polvere di Tørsleff, in cui è rappresentato un uomo dello Sri Lanka, definito Jena Zena, il guardiano di elefanti. Giunse in Danimarca dallo Sri Lanka, negli anni ’30, con due elefanti destinati allo zoo di Århus. L’uomo venne immortalato dal fumettista Hansen Laub e il suo disegno divenne presto il nuovo marchio della famosa polvere di vaniglia danese.

La Borch’s Handicraft School 

La casa a graticcio gialla fu costruita intorno al 1670 e originariamente faceva parte della fattoria di Søren May, dove oggi rimangono solo la casa anteriore e quella sul retro. 

Il piano superiore fu aggiunto nel XIX secolo e oggi la casa si presenta come parte di un edificio indipendente. Infatti, nonostante il piano inferiore faccia parte del complesso museale, la casa che si trova nel piano superiore non è aperta ai visitatori.

Nel piano inferiore si trova la vecchia scuola di artigianato tessile, che ora ospita la corporazione tessile, la biblioteca dei manuali tessili e un ufficio del museo.

Baghuset

Nel retro del museo, sulla corte interna che da sul giardino, si trova un vecchio casale rosso a graticcio, costruito dallo stesso parroco Søren May intorno al 1670. Sviluppato su un unico piano, il casale rosso della Baghuset originariamente conteneva le stalle, il fienile e un cancello per la carrozza della casa privata del parroco. Qui vi erano anche le camere per la servitù.

Nel 1844 l’edificio rosso fu rilevato dal municipio e trasformato in una piccola fattoria. I braccianti, povera gente del villaggio, alloggiavano in due grandi stanze, una per le donne e una per gli uomini. Le stanze venivano usate sia come dormitori che per consumare i pasti. La fattoria fu chiusa nel 1909.

Qualche anno dopo, il museo di Holbæk salvò la struttura da imminente demolizione e, dopo un ampio restauro, nel 1919 l’edificio fu inglobato al museo per essere adibito alle varie mostre. 

La Baghuset, letteralmente casa sul retro, oggi ospita la mostra di quello che un tempo doveva essere una tipica casa rurale.

Il palazzo rosso dell’antica farmacia dell’Elefante

Aggirando l’agglomerato rurale del museo di Holbæk, nell’incrocio tra Bysøstræde e Bagstræde, si accede ad un piccolo parco in cui si trova un antico palazzo rosso a graticcio. Il parco si chiama Apotekerhaven il cui nome “giardino della farmacia” ricorda appunto la presenza dell’antica farmacia dell’Elefante. Dirimpetto all’edificio si trova anche una vecchia costruzione con colonne.

Il palazzo rosso, che non fa parte del complesso museale, è composto da due piani. Nel pian terreno vi era la vecchia farmacia mentre nel piano superiore, costruito tra il 1857 e il 1867, vi era una importante ghiacciaia.

Il ghiaccio, utilizzato dalla farmacia per la produzione e la conservazione di diversi medicinali, veniva conservato in blocchi grezzi presi principalmente dal fiordo o dai laghi vicini, durante i rigidi inverni. Veniva quindi conservato grazie all’uso della torba che fungeva da isolante, durando anche per un intero anno.

Poco distante dal palazzo rosso e dall’agglomerato rurale del museo di Holbæk si trova anche una deliziosa fontana, proprio di fronte alla caserma Holbæk Arrest e ai giardinetti per i bimbi (Legeplads). Una sosta qui, sopratutto se in compagnia dei pargoli, potrebbe chiudere in bellezza la visita di questo centro storico.

Il porticciolo di Holbæk

Ultima tappa di questo bellissimo tour è sicuramente il porticciolo che da sul fiordo. Holbæk Havn è infatti un ottimo posto per fare una bella passeggiata. Qui è possibile anche fare una sosta ristoro e mangiare nei diversi ristoranti e caffetterie. Il mio consiglio è di prenotare eventualmente qualche ora prima, sopratutto nel weekend, perché sarà difficile trovare posto.

Dal porticciolo è anche possibile arrivare alla piccola spiaggia di Holbæk e ammirare dalla lingua di sabbia sia lo skyline sulla città nuova, con i suoi palazzi moderni, sia l’orizzonte opposto che si affaccia sul fiordo dove si intravede l’isola di Orø

Da Holbæk Havn è possibile raggiungere, in pochissimo tempo, l’isola di Orø.

Il traghetto per Orø parte proprio da questo porto e percorre ogni giorno la tratta, avanti e indietro da e per Holbæk, impiegando 25 minuti.

Il biglietto si compra direttamente sul posto, a bordo, quindi si deve attendere l’arrivo del traghetto perché non esiste una biglietteria.

Si può pagare sia in contanti, con corone o in euro, sia con carta di credito. I biglietti sono cartacei quindi bisogna stare attenti a non perderlo perché non è rimborsabile.Volendo è possibile fare anche un carnet da 20 tratte oppure un abbonamento mensile.

l costo del biglietto varia a seconda della stagione, dell’età e se si sale con la vettura ma in linea generale si parte dalle 20 kr in su. Vi consiglio di leggere sul sito ufficiale di Holbæk tutte le indicazioni sui costi e gli orari.

Concludo qui la mia bellissima esperienza nel versante Nord Ovest del Sjaelland e vi invito a visitare il fiordo Isefjord e le zone del circondario, per assaporare la Danimarca autentica ricca di peculiarità tutte da scoprire. Se avete dubbi o domande scrivetemi pure nei commenti, rispondo in breve tempo.

Se volete visitare anche i dintorni non perdetevi la zona del Lejre e il villaggio vichingo di Sagnlandet Lejre.

Sylvié

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