Immersa totalmente in una Giordania che non mi aspettavo, quella nel Mar Morto è stata la giornata più rilassante e distensiva in assoluto. Dopo il deserto del Wadi Rum e la visita a Petra, oggi finalmente vedrò anche la Valle di Dana e il Mar Morto, e mare più salato al mondo. Siete curiosi?
Dal deserto al mare, con pausa caffè
Questo incredibile Fam Trip continua a dare il meglio di se’.
La mattina del terzo giorno io e le mie compagne di viaggio, nonché colleghe della community di Travel Blogger, dopo una splendida colazione al The Old Village Resort di Petra in cui abbiamo alloggiato, abbiamo fatto le valigie e siamo partite alla volta del Mar Morto.
Per spezzare la lunga distanza, la nostra guida decide di farci un bellissimo regalo e concorda con l’autista una tappa intermedia. Pausa caffè difronte a uno dei luoghi più spettacolari della Giordania.
Riserva della biosfera di Dana
La Valle di Dana è uno dei posti più incantevoli della Giordania. Di grande interesse naturalistico, è la riserva naturale più grande del Paese. Nel 1989 è stata nominata riserva naturale e per questo ora viene chiamata anche Riserva della biosfera di Dana.
La riserva si trova vicino all’omonimo villaggio di Dana e si estende per circa 300 kmq.
Si tratta di un territorio spettacolare, di origine calcareo, con rocce granitiche e bellissime pareti di arenaria modellate dal vento. La geologia della riserva è molto particolare e ospita una fauna incredibilmente rara, con diverse specie in via di estinzione.
La Valle di Dana, così come l’omonimo villaggio, è stata abitata da diverse culture arcaiche, popoli che si sono susseguiti sin dalla notte dei tempi, lasciando molte tracce. Se anche il villaggio di Dana risale solamente a 400 anni fa, gli insediamenti originali sono datati ben oltre i 6.000 anni.
Gli antichi abitanti di Dana sono conosciuti anche come “tribù Ata’ta” ma le varie scoperte archeologiche hanno reso noto che la riserva fu un luogo molto frequentato anche da altre antiche etnie. Oltre agli Ata’ta, infatti, qui hanno transitarono anche egizi, nabatei e romani.
Qualche studioso azzarda persino un passaggio di popoli del mare, arrivati durante il grande esodo biblico o forse prima.
Le Genti di Dana
Tempo fa lessi una teoria molto accreditata, dello studioso Leonardo Melis, un ricercatore italiano che da più di vent’anni segue nel mondo le tracce delle “Genti di Dana”. Lui associa queste genti o tribù ai cosiddetti “Popoli del Mare”, discendenti dai popoli megalitici che per millenni poi viaggiarono, spostandosi e dividendosi in tribù stanzianti, acquisendo diversi nomi:
- SharDana, i principi di Dana, stanziati nel mediterraneo e in particolar modo nell’isola di Sardegna;
- i TuataDeDanan, la Tribù di Dana, che abitò le terre gaeliche, in particolare l’Irlanda;
- le genti di DanMark, Traccia di Dana, rimasti nelle fredde terre scandinave e poi conosciti come Vichinghi.
Abilissimi navigatori, questi popoli sarebbero discendenti dalla stessa etnia e accomunati da uno stesso credo di natura pagana. Popoli che per millenni hanno mantenuto intatta la stessa radice (DN=DAN/DEN) per tramandare saperi primordiali legati al culto verso la Dea Dana, la Grande Madre. Un credo che lasciò tante tracce del loro passaggio nel mondo.
Pensare, o ipotizzare, anche solo per un momento, che anche in questo territorio, dal nome così esplicativo, possa esserci passata la stessa stirpe di navigatori devoti alla grande dea, mi fa uno strano effetto. Non solo. Un punto molto curioso, nella storia Giordana, è proprio il passaggio di genti dall’Egitto in questo territorio. Secondo lo studioso Melis, una fazione dei popoli del mare è storicamente conosciuta per aver avuto stretti legami con l’Egitto poiché una fazione fu assoldata proprio dal Faraone Ramses in persona, come soldati/mercenari della guardia reale. Le tracce e i ritrovamenti egizi in Giordania porterebbero far pensare ad un legame tra questi popoli.
Sicuramente tra i popoli del mondo antico c’erano più contatti e affinità di quanto possiamo immaginare. Una teoria azzardata, certo, che però vede molti riscontri sopratutto tra gli studiosi e i ricercatori indipendenti.
Seguendo le orme di Melis e sviluppando altrettante idee affascinanti, io stessa vent’anni fa mi appassionai al popolo di Dan e scrissi persino un romanzo, semi fantasy, sulle genti di Dana. Potete immaginare, quindi, cosa sia stato per me poter vedere questo luogo. Un colpo al cuore (in senso positivo) che mi ha fatto sognare ad occhi aperti. Sopratutto perché non avevo proprio idea della sua esistenza.
Il discorso non è se sia nato prima l’uovo o la gallina,
ma il fatto che entrambi facciano parte della stessa “famiglia”.
S.m.
Dopo aver bevuto una deliziosa bevanda a base di melograno, con vista strepitosa su questo magico paesaggio, lasciamo la Riserva della biosfera di Dana e ci rimettiamo in strada. Destinazione Mar Morto.
Il Mar Morto
Forse non tutti sanno che si chiama Mar Morto proprio perché all’interno delle sue acque non c’è alcun segno di vita. Questo è infatti talmente salato da non permettere ad alcun tipo di micro organismo o essere vivente di esistere e riprodursi. La sua salinità è circa 8 volte più alta degli altri mari. Ma a cosa è dovuta?
Il Mar Morto è in realtà come un grandissimo lago salato, chiuso dalle terre di Giordania, Cisgiordania e Israele. La sua particolarità è quella di essere situato nel punto più profondo della terra, a circa 400 metri sotto il livello del mare. Ma è anche quella di essere soggetto ad importanti evaporazioni, poiché non possiede abbastanza ricambi d’acqua. Questo è il motivo principale della sua forte salinità. La caratteristica che lo rende così affascinante è però anche fonte di preoccupazione di molti studiosi, convinti che prima o poi il Mar Morto sia destinato a scomparire.
Una SPA a cielo aperto
Quella nel Mar Morto è stata la giornata più rilassante e distensiva in assoluto. Nel primo pomeriggio, arrivate al nostro Hotel Hilton Dead Sea Resort, ci siamo finalmente concesse un po’ di tempo libero per noi.
Alcune sono andate in piscina, altre in spiaggia, io come prima cosa mi sono prenotata un bel massaggio rilassante di aromaterapia. Concedermi questa coccola è stato davvero rigenerante e mi ha permesso di scendere poi in spiaggia ad un orario più consono alle mie esigenze, quando il sole e il caldo non erano più troppo forti per me.
La SPA privata dell’hotel non è l’unica opzione disponibile. Il Mar Morto è infatti una SPA gratuita a cielo aperto accessibile a tutti. Nel nostro caso si poteva accedere comodamente dall’hotel grazie alla piccola spiaggia privata aperta ai clienti.
Questa porzione di spiaggia era inoltre dotata di ombrelloni e sdrai su cui poter prendere il sole e di docce e fanghi a disposizione dei clienti, da poter utilizzare liberamente.
Quando il sole stava già calando mi sono goduta questo momento sublime, riempiendo la mia pelle di fango e immergendo il mio corpo in quella che pare sia l’acqua più curativa, disintossicante, decongestionante e idratante di sempre.
Ma attenzione. Sia i fanghi che i bagni in mare si devono fare seguendo un rituale ben preciso, per avere dei veri benefici ed evitare controindicazioni spiacevoli come ad esempio irritazioni. La salinità dell’acqua è infatti talmente alta che prolungare l’immersione farebbe solo danni.
Rituale per bagno e fanghi nel mar morto
1) L’ideale sarebbe quello di fare un primo bagno nel mare, ma non più di 20 minuti perché la troppa salinità provocherebbe irritazioni alla pelle. Vi accorgerete già da soli quando la pelle dice basta e comincia a pizzicare troppo. Quando fate il bagno, inoltre, non toccatevi mai gli occhi.
NB: Entrare nel Mar Morto non è semplicissimo perché la forte salinità porta il corpo a galleggiare immediatamente quindi il segreto è scivolare dolcemente e lasciarvi trasportare.
2) Una volta usciti dal mare è d’obbligo risciacquarsi in modo accurato nelle docce di acqua dolce, per eliminare ogni residuo di salsedine.
3) Ora siamo pronti per cospargere il nostro corpo di fango.
NB: Solitamente sulle spiagge ci sono a disposizione dei contenitori pieni di fango da poter utilizzare gratuitamente.
4) Facciamo agire il fango per circa 20 minuti o comunque fino a che non si asciuga seccandosi.
5) A questo punto possiamo sciacquare via il fango facendo un ulteriore bagno sul mar Morto oppure utilizzando l’acqua dolce delle docce.
Ovviamente si ottiene un risultato migliore nel primo caso ma se fate nuovamente il bagno nel mare ricordate di non restare in acqua più di 20 minuti. Inoltre in questo caso dovrete fare un passaggio in più, per risciacquare il corpo dalla salsedine, come nel primo bagno.
Quindi in tutti i casi l’ultimo step è sempre una doccia finale con l’acqua dolce.
I benefici di Fanghi e Sali del Mar Morto
Fare il bagno nel Mar Morto è come fare una vera e propria terapia d’urto per il nostro corpo e la nostra salute. Non per niente i fanghi e sali del Mar Morto sono rinomati in tutto il mondo.
Ricchi di sali minerali e oligoelementi, infatti, questi non solo combattono gli inestetismi della pelle ma sono anche utilissimi per curare molte patologie.
Vediamo quali benefici nello specifico:
- sono usati in caso di impurità della pelle, per combattere acne e eczemi
- vengono usati per curare la psoriasi
- migliorano la ritenzione idrica e funzionano come drenante ed effetto stimolante
- hanno un’azione antidolorifica sia a livello muscolare che articolare e ossea
- stimolano la circolazione sanguigna e quella linfatica
- hanno un effetto detox
- donano brillantezza e vitalità ai capelli
- hanno un ottimo effetto anti stress
- vengono usati contro l’invecchiamento della pelle
- dona morbidezza alla pelle
- stimola il sistema immunitario
Queste sono solo alcune delle proprietà benefiche di fanghi e sali del Mar Morto e a seconda delle esigenze si possono acquistare dei prodotti specifici.
Noi Travel Blogger abbiamo ricevuto dal nostro sponsor un bellissimo kit completo di fanghi, sali e creme in regalo. Inutile dire che, da quando sto usando i prodotti del Mar Morto, la mia pelle è diventata liscia e luminosa.
Tramonto sulle rive del Mar Morto
Una delle cose più suggestive della Giordania, dopo aver visto l’alba e il tramonto nel deserto del Wadi Rum, è stato poter ammirare il tramonto di fronte al Mar Morto. Uno spettacolo!
Essere scesa in spiaggia tardi mi ha permesso di finire il mio ciclo di bagni e fanghi proprio al calar del sole e poter quindi ammirare, giusto in tempo, uno dei tramonti più belli mai visti.
Posso solo dire che, ahimè, la foto fatta con il cellulare non le rende giustizia. Ma conservo questo ricordo gelosamente nel cuore. Un momento in solitaria che ricorderò per sempre.
Che dite, solo questo non sarebbe già un buon motivo per organizzare un bel viaggetto in Giordania? Io ci tornerei anche subito.
Rientrata in hotel mi sono poi incontrata con le altre ragazze e goduta poi il tramonto in piscina, prima della cena e del brindisi serale che ha sancito la fine di questa giornata meravigliosa e indimenticabile per tutte noi.
Si conclude così magicamente anche questa terza giornata di viaggio. L’indomani ci attende il nostro ultimo giorno in Giordania e di sera il nostro volto di rientro. Sarà dura salutare questo Paese e la nostalgia sarà tanta. Ma ora non voglio assolutamente deprimervi perché il finale sarà fantastico e sono certa che resterete senza parole.
Siete pronti per scoprire come sarà la giornata più avventurosa e temeraria di questo nostro incredibile viaggio? Vi aspetto nel resoconto del quarto giorno con una incredibile sorpresa.
Sylvié
6 commenti
Posso testimoniare che i fanghi lasciano davvero una bella morbidissima! Ci tornerei anche solo per questo!
anch’io ahahah
Bellissima effettivamente la Valle di Dana, ho letto che hai approfondito molto la storia del luogo, che brava Silvia addirittura un libro! Immagino quindi la tua emozione vederlo dal vivo, davvero la realizzazione di un sogno
si è stata una grande emozione
L’esperienza sul Mar Morto è stata unica e rilassante! Ma anche troppo breve! Da tornarci assolutamente!
si è vero, diciamo che almeno un giorno in più avrebbe fatto la differenza