Giordania, alba nel deserto del Wadi Rum e visita a Petra

da Viaggiare Zaino in Spalla
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L’avventura del primo giorno, nel deserto del Wadi Rum era solo l’inizio. Questo fantastico Fam Trip di quattro giorni alla scoperta della Giordania continua a sorprendermi.

Sono carica e pronta per una nuova giornata entusiasmante. Voi invece siete pronti a scoprire la Giordania attraverso i miei racconti?

L’alba nel deserto a dorso di un dromedario

La sveglia nel deserto ha suonato prestissimo, alle 4 del mattino eravamo già tutte in piedi. Pronte ed emozionate di vedere l’alba in groppa ad un dromedario, ci siamo fatte strada nel buio più totale aiutate solo dalle torce dei nostri telefonini. Abbiamo così raggiunto i beduini che ci aspettavano con i loro animali.

Devo essere sincera, salire su un dromedario non è stato molto semplice ma con l’aiuto degli amici giordani ce l’ho fatta ed è stato elettrizzante. Questa è una di quelle cose da fare assolutamente durante un viaggio in Giordania. Io non mi aspettavo di vivere un’emozione così grande.

Dopo circa mezzora di passeggiata, dall’alto dei nostri nuovi amici ruminanti, lo sguardo si è aperto pian piano alla nuova luce che aumentava. Quello che in quel momento potevamo finalmente scorgere era tutta la bellezza del Wadi Rum avvolto nel silenzio.

Quando siamo arrivate nel punto prestabilito, il sole stava spuntando da dietro le curve rocciose del Jabal Ram, una delle montagne più alte della Giordania, giusto in tempo per poter ammirare la nostra prima alba nel deserto giordano.

Vedere l’alba, in quella distesa infinita di sabbia e rocce rosate, è stato un incanto. Una magia dai colori arancio e amaranto, intensi e vivi. L’emozione e lo stupore hanno invaso il mio corpo, mentre un turbine di sensazioni forti hanno fatto vibrare le corde della mia anima. Un momento solenne e speciale che non scorderò mai.

Al rientro, dondolate dei nostri nuovi amici, sulle selle a baldacchino, ci siamo fatte avvolgere dai primi raggi infuocati e le nostre ombre hanno cominciato a danzare.

Lungo l’autostrada del Re

Dopo essere rientrate dalla nostra passeggiata in dromedario e aver fatto colazione, abbiamo lasciato il campo tendato del Al Sultana Luxury Camp, in cui alloggiavamo, e siamo partite alla volta di Petra.

Lungo l’autostrada che attraversa il deserto del Wadi Rum, passando poi per la cosiddetta Autostrada del Re, abbiamo fatto diverse tappe interessanti.

Tra queste, abbiamo potuto fare una Site Inspections al Rum Oasis Luxury Camp e una al Hasan Zawaideh Camp, un campo tendato incredibilmente bello, con le caratteristiche Bubble Tents immerse nella natura incontaminata dell’area protetta del Wadi Rum.

Qui ci hanno accolte con grande riverenza, offrendoci anche dell’acqua fresca visto il caldo torrido di quelle ore.

Sono rimasta molto sorpresa per l’accoglienza Giordana, ma ancor di più per l’organizzazione che non mi aspettavo. Il confort di questi Campi Tendati, creati dai beduini del Wadi Rum, incarna quel lusso arabesco decantato nei romanzi da mille e una notte. Delle vere e proprie oasi nel deserto. Beh, del resto qui la gente vive sopratutto di turismo, il deserto non ha molto altro da offrire, quindi perché non rendere questa esperienza davvero unica.

Grazie all’ingegno dei beduini, nonostante il territorio arido, nel deserto è stato creato un vero e proprio business dedicato al turismo di lusso. Si può credere che questo abbia alterato il territorio e l’autenticità della gente e delle tradizioni locali, ma io credo che questo sia avvenuto in parte. Più che alterato direi modernizzato, perché il lusso, il confort e l’ospitalità sono sempre stati insiti in questo popolo, sin da tempi remoti.

Poco più avanti visitiamo un’altra tappa degna di nota, la vecchia stazione ferroviaria del Wadi Rum.

Si tratta di una stazione ormai dismessa ma ben tenuta, con al suo interno una parete ricca di antiche fotografie sul periodo più fiorente della ferrovia.

La vecchia locomotiva a vapore e una littorina arrugginita, con vagoni destinati a diverse categorie di viaggiatori, indicavano la direzione ormai sbiadita di antiche rotaie ricoperte di sabbia.

La linea ferroviaria, ormai abbandonata da tempo, in passato ha segnato le tratte commerciali più importanti tra la Giordania e il resto del Medio Oriente, proprio come ci spiega Cristina nel suo resoconto.

Proseguendo, abbiamo fatto un’ultima sosta prima di raggiungere Petra, per ammirare il paesaggio del Wadi Musa, con la sua vallata e le sue colline rocciose. I colori rosati di questo luogo incantato sono una tra le cose più belle che ho visto in Giordania, per me un Paese dalle mille sorprese.

Non mi aspettavo che una terra così arida potesse incantarmi e farmi letteralmente innamorare. E ancora non avevo visto nulla, il meglio doveva arrivare di li a poco.

Finalmente, infatti, il nostro arrivo a Petra.

La visita a Petra

Credo che l’arrivo a Petra sia stato per tutte noi il momento più solenne in assoluto.

Percorrere il Siq, un canyon con quasi due chilometri di gole profonde dai colori incredibili, per poi sbucare improvvisamente difronte a Al-Khazneh, il Tesoro del Faraone, non è roba da poco. Il cuore ti batte all’impazzata e non riesci a credere di essere proprio li. Petra e il suo tesoro, una delle 7 meraviglie del mondo. Quando arrivi difronte al Tesoro non ti resta che contemplare tale meraviglia, disarmato da cotanta bellezza e maestria.

Su Petra c’e davvero tanto da dire, visto che è un sito davvero grandissimo e ricco di storia. Ad esempio bisogna sapere che Petra in antichità era una fiorente città, nonché capitale dell’impero nabateo.

Di questo ve ne parla meglio Alessandra, con il suo bellissimo articolo ben dettagliato su Petra.

La nostra escursione dura tutto il pomeriggio e non siamo nemmeno riuscite a vederlo tutto, pensate.

Petra si estende per ben 5 km ma, consapevoli di dover tornare indietro ripercorrendo lo stesso tragitto, e prima che il sito chiuda, lasciamo alle nostre spalle la Tomba del Re che scorgiamo alzando lo sguardo. Rinunciamo anche a percorrere la lunga gradinata che ci avrebbe condotte al Monastero e che purtroppo non riusciremo a vedere.

Ciò che non mi aspettavo su Petra e che fosse così grande.

Conservo ancora quelle immagini bellissime, ormai sono impresse nella mente e nel cuore. Spero di poterci tornare un giorno, per poter ammirare meglio ogni angolo di questo luogo incredibile intriso di mistero.

Rientrando lungo il vecchio tragitto, faccio qualche sosta per acquistare pochi souvenir. Non ho molto spazio in valigia ma non voglio rinunciare ed un piccolo oggetto che mi ricordi questo momento.

Mi fermo ad osservare gli artigiani, uno dei quali crea incredibili disegni tridimensionali con la sabbia, dentro ampolle di vetro di ogni misura e forma. Un’altro invece vende piccole ciottole in ceramica dipinta a mano e delle bellissime calamite con i caratteristici mosaici bizantini.

Compro qualcosa, so che loro vivono di questo e mi sembra così di poter aiutare, contribuendo nel mio piccolo alla lenta ripresa di un mercato turistico purtroppo messo in ginocchio dalla pandemia. Vedere Petra semi deserta, per quanto bello possa essere, mi ha dato l’idea della grande crisi che ha colpito anche questo Paese. Naturalmente auspico in una veloce ripresa, ma magari senza più la ressa di turisti lungo il Siq che in passato ha contato migliaia di persone al giorno.

L’antico villaggio nabateo

In serata, prima di raggiungere il nostro alloggio, abbiamo fatto una nuova Site Inspections di un lussuoso hotel a 5 stelle che si trova proprio difronte all’ingresso del sito archeologico. Si tratta del Movenpick Resort Petra, dove abbiamo ricevuto una incredibile accoglienza, tutta tipica giordana. Abbiamo subito imparato che è il te di benvenuto e d’obbligo, ovunque andiamo. Questo Paese ci coccola e ci fa sentire davvero ben volute.

A fine serata ci dirigiamo al nostro hotel, il The Old Village Resort, un resort a basso impatto ambientale recuperato da un antico villaggio ormai abbandonato e poi riqualificato, tenendo la struttura originaria. Gli scavi in quest’area hanno confermato insediamenti iniziati sin nel I secolo a.C., con l’antico popolo Nabateo prima e con la vecchia tribù Nawafleh successivamente.

In questo resort ho trovato anche qualcosa di molto familiare. Ci sono tantissimi ulivi e tutto il territorio ne è pieno, proprio come nella mia amata Sardegna. Akram ci aveva raccontato di questo particolare e a suo dire in Giordania fanno un olio d’oliva molto buono. Ecco, questo è un’altro aspetto della Giordania che non mi aspettavo.

Ci rilassiamo così, in questo fantastico paradiso ricco di storia ma anche di modernità, lusso e confort. Questa caratteristica della Giordania mi affascina non poco.

Si conclude così anche il nostro secondo giorno di viaggio, intenso e ricco di grandi emozioni. Ma vi aspetto nel resoconto del terzo giorno sul Mar Morto.

Sylvié

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16 commenti

Graziella Ottobre 20, 2021 - 8:25 pm

Il tuo descrivere le emozioni che provi ci fa vivere la tua esperienza come se noi fossimo con te grazie di farci sognare

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 21, 2021 - 9:48 am

Mi fa davvero piacere!! grazie per questo bellissimo feedback

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Cristina Ottobre 20, 2021 - 11:15 pm

È stata una giornata pazzesca piena di emozioni!

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 21, 2021 - 9:47 am

proprio vero Cri!!

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Alessandra Ottobre 23, 2021 - 3:24 pm

semplicemente grazie per le emozioni che trasmetti spero veramente di avere la possibilità anche io di visitare questo paese meraviglioso

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 25, 2021 - 9:58 pm

Mi fa davvero piacere di essere riuscita ad emozionare e sicuramente ti auguro di visitare questo splendido Paese, ne vale davvero la pena.

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Chloe Ottobre 27, 2021 - 1:18 am

Forse la mia giornata preferita di tutto il viaggio! Certo, battere Petra è difficile per qualsiasi altra esperienza!

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 28, 2021 - 12:02 am

come darti torto

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Arianna Ottobre 28, 2021 - 8:27 am

Il giorno più ricco di emozioni, era da tempo che desideravo vedere Petra ed stato davvero un sogno realizzato, l’alba nel deserto direi che non ha bisogno di commenti

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 28, 2021 - 9:32 am

credo un po per tutte questo è stato in assoluto il grande giorno. Petra è davvero qualcosa di incredibile

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Valeria Ottobre 28, 2021 - 6:16 pm

Pensa che tu non volevi neanche salire sul dromedario, ti ricordi? Invece dopo un’ora avevi la dimestichezza di Lawrence d’Arabia (o di un beduino).

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 28, 2021 - 10:55 pm

ahahah è verooo o avevo una gran paura ma è stata un’esperienza bellissima

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Virginia Novembre 2, 2021 - 6:03 pm

L’inizio di un nuovo giorno nel deserto è una cosa unica. Quel giorno, lì nel Wadi Rum, è sembrato quasi che questo nuovo giorno lo sapesse, che sarebbe stato memorabile. Almeno, così mi è parso.

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Viaggiare Zaino in Spalla Novembre 11, 2021 - 9:27 am

Si è stato davvero memorabile

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Ale Novembre 4, 2021 - 10:45 pm

L’aggettivo che hai usato, “solenne”, è forse il migliore per descrivere lo giungere al cospetto del Tesoro di Petra… ma come hai giustamente detto tu quella giornata è partita alla grande già da prima che il sole sorgesse! Il nostro primo giorno in Giordania si è concluso con un pomeriggio e una serata meravigliosi, ma questo è stato spettacolare dalla sveglia fino al momento di andare a dormire (in quello che è stato forse l’hotel che mi è piaciuto di più). Sì, decisamente la giornata più bella di un viaggio che a livello di bellezza non si è davvero risparmiato! 🙂

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Viaggiare Zaino in Spalla Novembre 8, 2021 - 10:04 am

ancora non mi capacito di aver finalmente visto Petra dal vivo

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