Giappone, il cammino di Kumano Kodo gemellato con il Cammino di Santiago

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Sapevi che esiste un cammino in Giappone lungo meno di 100 km? si chiama Kumano Kodo e si trova a sud della regione del Kansai. Ecco tutto quello che devi sapere per fare questo cammino.

Il cammino del Kumano Kodo

Per chi non conoscesse il cammino del Kumano Kodo deve sapere che si tratta di un percorso naturalistico immerso nel cuore della prefettura di wakayama, nella regione del Kansay, in Giappone. La sua caratteristica è quella di essere un cammino di pellegrinaggio, gemellato con quello Europeo di Santiago de Compostela e considerato patrimonio dell’UNESCO.

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Decidere di fare il cammino di Kumano Kodo, dopo aver fatto quello di Santiago e aver ricevuto la Compostela, ci permetterà di ricevere anche la Dual-pilgrim, un attestato in tradizionale carta di riso Giapponese che riconosce ufficialmente il doppio pellegrinaggio.

Come per Santiago, anche in questo cammino si adoperano le credenziali del pellegrino in cui si apportano i selli per dimostrare di aver percorso il cammino. La differenza è che la timbratura sul Kumano Kodo non avverrà alla fine di ogni tappa, come succede invece sul cammino di Santiago, ma si effettuerà man mano lungo il percorso. I timbri, infatti, si trovano custoditi in casette di legno disposte lungo l’intero percorso.

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Il punto di partenza del Cammino

A Tanabe si trova il centro informativo del kumano-kodo in cui poter ritirare la credenziale, la guida e tutte le informazioni necessarie su dove dormire, mangiare e muoversi. Qui si può apportare anche il primo sello di benvenuto. Tanabe si raggiunge facilmente in treno da Osaka e dal suo aeroporto internazionale.

A Takijiri Oji invece si trova il punto di partenza del Kumano Kodo e ci si arriva in bus da Tanabe. La fermata del bus a Tanabe è proprio difronte all’ufficio del pellegrino. A Takijiri Oji c’è l’altro centro informativo dove poter apportare il sello di partenza.

Da qui comincia il cammino e si inizia subito a salire, con un dislivello piuttosto pesante e un percorso fatto a gradoni con grosse radici che sbucano dal terreno e rendendo la camminata veramente ardua. Personalmente ho avuto molta difficoltà a percorrerlo e anche il clima caldo e umido non mi ha agevolata per quanto riguarda la respirazione. Tenete conto di questa informazione e non sottovalutate il percorso e il territorio molto differente dal nostro europeo.

Il cammino del Kumano Kodo conta all’incirca un’ottantina di km totali da dividere in diverse tappe a seconda delle proprie capacità fisiche. Sebbene sia opportuno non sottovalutare il tipo di territorio, il cammino si può anche svolgere in quattro o cinque tappe giornaliere, ma solo se si ha una buona preparazione. In caso contrario è meglio spezzare le tappe il più possibile o stare al programma consigliato dall’ufficio del pellegrino che prevede la suddivisione in almeno 6 o 8 tappe. Nel grafico potete vedere le tappe spezzate per colori differenti e i percorsi hanno nomi ben  precisi: Nakahechi; Akagi.goe; Dainichi-goe; Kogumatori- goe; Ogumatori-goe.

Potete trovare tutte le informazioni utili sul sito ufficiale http://www.tb-kumano.jp/

Le Tappe del Nakahechi

PRIMA TAPPA

Nonostante la prima tappa sia stata per noi di appena 13 km, la pendenza con dislivello di 400 mt lunga 6 km ci ha fatto subito capire che non sarebbe stato affatto un cammino semplice.
Si sale per almeno 6 km e poi, dopo un punto di ristoro in cui potersi rifocillare, si scende tra i boschi e le montagne verdeggianti del Kansay. Lungo il percorso si incontrano tanti monumenti sacri e statuine, ornate di cappellino e vestitino. Queste sono statue votive che rappresentano i bodhisattva, esseri illuminati che scelgono di stare nella terra per proteggere e guidare gli uomini lungo la via dell’illuminazione.

Anche le altre tappe non sono facili, soprattutto l’ultima che ha una pendenza ancora maggiore e un dislivello non indifferente.

SECONDA TAPPA

La seconda tappa è stata piuttosto lunga per via di una deviazione creata dopo i danni subiti dal tifone che si è abbattuto in Giappone poche settimane prima del nostro arrivo. Questa nuova deviazione, infatti, ci ha portati direttamente al famoso santuario di Kumano Hongu Taisha, a circa metà dell’intero percorso per cui non abbiamo potuto spezzare la tappa.

Al Kumano Hongu Taisha si trova anche l’Heritage Center in cui poter ritirare il Dual-Pilgrim ovvero l’attestato di doppio pellegrinaggio, se per caso avete percorso anche il Cammino di Santiago de Compostela. Questo cammino giapponese è infatti gemellato con quello spagnolo.

L’ufficio del pellegrino apre alle 9:00 e chiude alle 17.00 quindi sarà opportuno partire presto se si vuole fare questa tappa in un’unica volta e poter raggiungere in tempo l’ufficio.

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Questa meravigliosa tappa prevede la visita ai 4 templi del Kumano Hongu Taisha e alla famosa Torii gigante di Oyunohara che pare sia la più grande del Giappone.

I templi hanno la bellezza di 2050 anni ma furono ricostruiti dopo un tifone e spostati dalla torii ad un punto più alto, nei dintorni dell’antico sito.

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I templi shintoisti sono davvero bellissimi. Se avrete fortuna potrete anche assistere a qualche cerimoniale o preghiera collettiva, con tanto di suono della campana e recitazione dei mantra.

RITUALITÀ AI TEMPLI

Le persone che visitano i templi giapponesi possono partecipare attivamente alle preghiere con due tipi di rituali.

– Uno consiste nel mettere una moneta in una cassetta apposita, fare un inchino di riverenza, suonare la campana e battere due volte le mani mentre si recita la propria preghiera per poi concludere la cerimonia con un altro inchino di ringraziamento.

– L’altro cerimoniale è molto più particolare. Si svolge davanti a una sorta di vaschetta in pietra piena di acqua limpida in cui ci sono dei mestoli di legno che servono per effettuare la cerimonia. Si prende l’acqua con il mestolo, si porta un po’ di quest’acqua sulla mano sinistra e si lascia scorrere, poi si scambia di mano il mestolo e si mette dell’acqua sulla mano destra e da questa mano si dovrebbe bere un sorso di acqua ma spesso questo ultimo gesto si fa solo simbolicamente, portando l’acqua vicino alla bocca ma senza berla. Una volta conclusa la procedura si rimette il mestolo a scolare. L’acqua deve scolare fuori dalla vaschetta per non contaminare l’altra acqua sacra e pura.

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Anche se al Kumano Hongu Taisha si può ritirare il certificato di pellegrinaggio perché si è raggiunto il tanto di km sufficiente, il percorso del Kumano Kodo non è ancora terminato.

Si è conclusa solo la parte chiamata Nakahechi.

La parte finale del percorso

TERZA TAPPA

Da questo punto ci sono ancora delle tappe molto caratteristiche e affascinanti. Si può per esempio pensare di tornare indietro e fare la tappa Dainichi-goe per arrivare al famoso villaggio di Yunomine Onsen che custodisce, nelle sue viscere, l’acqua termale e gli Onsen più antichi della regione.

Tradizione vuole che qui possiate persino cuocere le uova sode nelle acque del suo fiume poiché l’acqua, pare, arriva fino a 90°C. Non sarà infatti difficile trovare in vendita i sacchetti di uova pronti all’uso, da legare alle sbarre dell’Onsen pubblico che si trova all’aperto, proprio all’ingresso del villaggio.

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QUARTA TAPPA

Se non volete tornare indietro e percorrere questo tratto a piedi, potrete sempre prendere il bus, alloggiare a Yunomine Onsen e continuare il cammino da li.

Vi ritroverete a percorrere così il tratto Dainichi solo una volta per immettervi direttamente sul tratto Kogumotori-ogi che arriva fino a Koguchi, dove poter alloggiare.

QUINTA TAPPA

Siete pronti ad affrontare la prova più ardua, l’ultimo tratto chiamato Ogumotori-ogi, con un percorso lungo e faticoso per via delle pendenze ma che è considerato sicuramente anche il tratto più suggestivo.

Si raggiungerà il distretto di Nachisan e il suo fomoso complesso di templii Kumano Nachi Taisha che sta sopra un colle e che si raggiunge tramite innumerevoli gradini.

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In vetta si trova anche la famosa Pagoda sul cui sfondo si può ammirare una splendida cascata alta 13 mt. La bellezza e la maestosità di questa pagoda non sono paragonabili a nulla di ciò che si è visto precedentemente lungo il cammino. Sicuramente una tappa da non perdere.

Per concludere al meglio il tour del Kumano Nachi Taisha non perdetevi la visita ai piedi della cascata. Anche qui, con un percorso molto suggestivo e ricco di cerimoniali, potrete fare un’esperienza bellissima sotto il suo affascinante gettito d’acqua.

In questa tappa è possibile anche farsi mettere il sello di fine cammino. Lo potete richiedere dentro uno dei templi presenti in cima al colle, ammirando le gesta del funzionario che, sul quaderno, compilerà la pagina con data e firma grazie all’uso del tradizionale pennello calligrafico giapponese.

In Giappone, si sa, tutto ha una sua ritualità e ammirare questi momenti tipici è un’esperienza indimenticabile.

Si conclude così il mio cammino nel Kumano Kodo, tra fatica, natura, spiritualità e tradizioni, con un timbro simbolico che sancisce il mio amore per un Giappone mistico e surreale.

Altre informazioni utili

Gli alloggi

Lungo il Kumano Kodo, come per il cammino di Santiago, vi sono dei luoghi in cui i pellegrini possono alloggiare a prezzi modici. Naturalmente sono strutture organizzate in maniera completamente diversa da quelle Europee ma altrettanto accoglienti, dove troverete anche la lavatrice per fare il bucato, gli asciugamani e il phon per asciugarsi i capelli.

Questi alloggi tipici si chiamano Ryokan e Minshuku e corrispondono in linea di massima ai nostri ostelli e b&b occidentali ma il cui stile tradizionale è rimasto quasi immutato nel tempo. Troverete quindi i pavimenti ricoperti in tatami, dormirete nei classici futon e mangerete i pasti tradizionali, vi laverete negli onsen e la sera indosserete il kimono.

Per alloggiare in queste strutture potrete prenotare online oppure accordarvi con il centro di pellegrinaggio a Tanabe, Tanabe City Kumano Tourism Bureau, loro si occuperanno di prenotare tutto secondo le vostre richieste.

Come spostarsi con i mezzi pubblici

Se per qualsiasi motivo avrete bisogno di spezzare le tappe in bus o spostarvi con i mezzi pubblici, non preoccupatevi perché l’organizzazione dei mezzi è davvero efficiente e semplice. Nel centro turistico di Tanabe potrete chiedere tutte le informazioni utili ma in caso di necessità anche gli albergatori sono sempre molto disponibili a dare questo tipo di informazioni.

L’uso del bus è organizzato in maniera molto pratica e anche tecnologica. Salendo nella parte centrale del mezzo dovrete prendere il biglietto con il vostro numerino che corrisponderà alla vostra tappa di partenza. Quando sarete arrivati a destinazione vedrete, su un tabellone elettronico, il vostro numero con sotto la cifra corrispondente da pagare all’autista prima di scendere.

Come tornare in città una volta concluso il cammino

Una cosa molto importante da tenere in considerazione, una volta concluso il cammino, è come organizzare il ritorno in città. Se per esempio vogliamo andare a Osaka o Kyoto purtroppo non ci sono mezzi diretti per affrontare il viaggio ed è quindi necessario fare più cambi.

Da Kumano Nachi Taisha, l’ultima tappa del cammino, c’è un bus che parte molto presto e che porta a Kii-Katsuura, una cittadina che ha la stazione dei treni e che ci permette di prendere il diretto per Osaka. Il treno ci impiega circa 4 ore di viaggio. Da Osaka poi si potrà prendere facilmente il treno per Kyoto.

Organizzare il viaggio

In caso stiate pensando di fare questa esperienza ma non ve la sentite di partire da soli o con il classico modo “fai da te” potreste pensare di vivere questa esperienza in gruppo, io per esempio sono partita con un gruppo di pellegrini. Ho optato questa soluzione solo perché era la mia prima volta in Giappone e non mi andava l’idea di partire da sola per un cammino del genere.

Se siete invece temerari e più coraggiosi di me, e non avete problemi a parlare in inglese, non vi sarà difficile partire da soli organizzando al meglio il viaggio con all’aiuto dell’Ente Turismo del Kumano, che sarà molto disponibile ad aiutarvi. Inoltre troverete sicuramente una grande disponibilità da parte dei giapponesi, la loro gentilezza vi darà modo di vivere al meglio questa bellissima esperienza al contatto con la cultura nipponica.

Per quanto riguarda la preparazione del bagaglio vi rimando all’articolo che ho scritto su come organizzare il bagaglio per il cammino di Kumano Kodo

Spero che queste informazioni possano esservi utili, considerando il fatto che purtroppo non ci sono ancora molte informazioni in italiano su questo bellissimo cammino.

Intanto vi auguro un buon viaggio alla scoperta dei colori del Sol Levante!

Sylvié

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12 commenti

Valentina Novembre 2, 2018 - 9:06 am

Ciao Silvie, ho letto la tua intervista sul blog di Paola! Ti ammiro molto! Io è da anni che vorrei fare il cammino di Santiago – e questo in Giappone mi ispira ancora di più – ma non ho mai intrapreso un viaggio a piedi con zaino in spalla! Innanzitutto dovrei imparare da te a lasciare a casa molte cose futili (quando viaggio sono solita portarmi dietro di tutto e di più)… chissà, prima o poi imparerò 🙂

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Viaggiare Zaino in Spalla Novembre 2, 2018 - 9:37 am

Quanto ti capisco, anch’io come te ho avuto difficoltà inizialmente a staccarmi dalle cose che mi sembravano necessarie ma pian piano si impara e posso assicurarti che è una grande liberazione non dipendere più dalle comodità o dalle nostre paure. Ti auguro di trovare dentro di te il coraggio di fare il primo passo perché credimi, il resto verrà da sé. Buon cammino e se hai bisogno di consigli sono qui ❤️ Sylvié

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Eleonora spadaro dutturi Ottobre 11, 2019 - 11:59 pm

Viaggiando imparerai a portare sempre meno cose…ridurrai sempre più il tuo bagaglio. Credimi servono davvero poche cose.

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Viaggiare Zaino in Spalla Ottobre 20, 2019 - 7:33 pm

Lo spero proprio, non si smette mai di imparare. In effetti mi accorgo che durante i cammini sto imparando a fare lo zaino sempre più leggero confronto all’inizio. Ho sempre pensato che lo zaino, come anche la valigia, sia infondo la raffigurazione simbolica delle nostre insicurezze, perché pesa quanto pesano le nostre paure dell’ignoto.

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Giulia Novembre 4, 2018 - 11:10 am

Che bello questo cammino, la natura selvaggia del Giappone deve essere davvero splendida. Per non parlare di quel tempio con la cascata, sembra uscito direttamente da un dipinto <3 mi manca il Giappone, vorrei già tornarci!

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Viaggiare Zaino in Spalla Novembre 5, 2018 - 10:56 pm

Si il Giappone è veramente un luogo che ti rapisce e ti affascina. Ogni cosa ha un non so che di mistico e la natura è veramente incontaminata. Il cammino è stato molto pesante e più faticoso del previsto, il tipo di territorio è molto diverso dal nostro e anche il caldo afoso non ha aiutato molto ma è stata comunque una bella avventura che ricorderò con gioia comunque in Giappone spero di riuscire a tornarci presto anch’io, è davvero meraviglioso

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Francesca Gennaio 8, 2019 - 12:40 pm

Un bellissimo cammino in un paese da scoprire, complimenti davvero. La prima tappa sembra davvero difficile a giudicare dalle foto e il percorso neanche segnato bene. Hai fatto un’esperienza molto affascinante, brava

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Viaggiare Zaino in Spalla Gennaio 9, 2019 - 12:18 am

Grazie cara ❤️

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Rosita Settembre 16, 2019 - 5:34 pm

Io faccio parte di quei temerari che hanno deciso di percorrere il Kumano Kodo in solitaria. E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita… Giorni da sola in totale silenzio in quei boschi mi hanno permesso il contatto con me stessa di cui avevo bisogno. Ci sono stata in ottobre e davvero non ho trovato quasi anima viva lungo i sentieri, mentre nei ryokan la sera ho condiviso sempre la cena e i racconti della giornata con qualcuno. Comunque è, secondo me, un cammino che non va sottovalutato dal punto di vista fisico: sembra “corto” ma è molto impegnativo e con tratti davvero insidiosi (soprattutto se ha piovuto o c’è umiditá, e in alcuni tratti danneggiati dal tifone). Io ho trascorso la settimana successiva a zonzo per lo Shikoku (altro cammino giapponese). Un solo zaino da 6 kg sulle spalle e una ricchezza finale senza paragoni.

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Viaggiare Zaino in Spalla Settembre 18, 2019 - 4:50 pm

Grazie Rosita per la tua testimonianza, ti ammiro tantissimo! è bello leggere di donne che hanno in se’ questo spirito di avventura e il coraggio di vivere appieno una bellissime esperienza come questa.
Eh già, mi confermi anche tu quindi che il Kumano non è una passeggiata. Hai fatto bene a rimarcarlo.
Un in bocca al lupo per i tuoi prossimi cammini e chissà se magari un giorno le vie del cammino non ci facciano incontrare da qualche parte del mondo!

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Davide Luglio 3, 2020 - 12:12 am

Ciao, il rituale che descrivi con l’acqua è un rituale di purificazione, delle mani e della bocca. L’acqua non si beve, ma serve solo a sciacquare le labbra di modo che prima di entrare al tempio tutte le cose che un pellegrino tocca, non vengano siano toccate con qualcosa di “impuro” e lo stesso vale vale per la bocca, per purificare le parole che comporranno le preghiere. Ho fatto il Cammino degli 88 templi e lì ho imparato che è un gesto che i giapponesi fanno ogni volta che entrano in un tempio.

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Viaggiare Zaino in Spalla Luglio 22, 2020 - 10:54 am

Si Davide infatti come ho spiegato il gesto è strettamente simbolico, nessuno beve l’acqua veramente, per una questione di igiene, e nessuno porta il mestolino sulle labbra per lo stesso motivo. I rituali buddisti e scintoisti comunque sono molto affascinanti. Che bello dev’essere stato il cammino degli 88 templi!!

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