Guardiagrele, incantevole terrazza d’Abruzzo

da Viaggiare Zaino in Spalla
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Guardiagrele è un paesino in provincia di Chieti che si affaccia su uno splendido paesaggio abruzzese. Grazie ai sui belvedere, Guardiagrele viene spesso chiamata “la terrazza d’Abruzzo“. Il suo incantevole borgo medievale si arrampica sulla montagna ed è annoverato tra i borghi più belli d’Italia.

Le terrazze

Grazie alle sue numerose terrazze si possono scorgere non solo le linee sinuose del Parco Nazionale della Majella, ma anche gli spigolosi costoni del massiccio montuoso Gran Sasso che sta in lontananza. Se il tempo lo permette sarà possibile scorgere persino la costa adriatica che rende ancora più suggestiva la visione di questo meraviglioso paesaggio. Affacciarsi qui è come una pura boccata di ossigeno per l’anima.

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Il centro storico

Guardiagrele fuori le mura e dentro le mura. Così gli abitanti definiscono il loro paesino, costituito da circa 9 mila abitanti.

Sicuramente la parte più suggestiva è quella all’interno del centro storico, circondato da case e palazzi che hanno preso il posto dell’antica struttura medievale. Le Torri, antiche porte della città, che segnano l’ingresso a Guardiagrele continuano a resistere all’usura del tempo. In alcuni punti si possono persino scorgere pezzi di mura cinte.

Le stradine che salgono dalla circonvallazione esterna verso il centro, si snodano tra pendenze lastricate, vicoli stretti e strade che conducono alla Piazza Duomo. Sono scorci molto suggestivi e le viuzze si intrecciano su un reticolato che permette di arrivare in poco tempo da una parte all’altra del paese.

Tutt’intorno si affacciano le numerose terrazze e i belvedere, che renderanno ancora più suggestive le vostre passeggiate.

Cosa vedere

Tra le architetture più caratteristiche che possiamo visitare nel centro c’è la collegiata di Santa Maria Maggiore, con la sua facciata in pietra e un possente campanile. La parte laterale, con volta arcata, è sostenuta da vari pilastri che creano un lungo portico. Qui vi è custodito un’interessante affresco del ‘400 che ritrae la Madonna del Latte, incorniciata da una decorazione in stile barocco.

Vicino al Municipio vi è il Santuario di San Nicola Greco, patrono di Guardiagrele, in cui vi è conservata la reliquia del santo. Proprio a due passi si trova anche l’ufficio del turismo con annesso shop center dov’è possibile chiedere informazioni e orari per la visita al Museo archeologico e al Museo del Costume e della Tradizione.

Tradizioni e artigianato

Tra le tradizioni più caratteristiche di Guardiagrele c’è quella della lavorazione dei metalli, sia orafa che del ferro battuto.

Passeggiando per le viuzze potrete scorgere panchine e insegne tipiche, in ferro ritorto e plasmato da grandi maestri. Se poi passate per qualche gioielleria (e nel Shop Center dell’ufficio turistico) troverete il famoso manufatto conosciuto come La Presentosa, un prezioso gioiello tipico di Guardiagrele. Questo ciondolo veniva regalato alle donne come pegno d’amore e suggellava il fidanzamento.

La cosa che mi ha molto stupita di questo gioiello è che ha una grande somiglianza con il Sole di Dorgaligioiello in filigrana tipico del Centro Sardegna.

Tradizioni Culinarie

Tra le tante tradizioni da non perdere a Guardiagrele ve ne sono diverse anche di tipo culinario. Ad esempio non potete non assaggiare le famose “Sise delle Monache” un dolce tipico di Guardiagrele avvolto da numerose leggende.

Si racconta infatti che la sua forma a tre punte prendesse ispirazione dal modo di fare delle suore, che fasciavano il loro petto per rendere meno evidenti i seni.

Altra teoria, molto più accreditata, è che il dolce rappresenti invece i tre promontori abruzzesi più importanti, ovvero il Gran Sasso, la Majella e il Sirente-Velino.

Da notare infine, ipotizzando che queste rappresentino dei seni, come il numero tre sia strettamente legato al paganesimo e alle credenze popolari sulle streghe. Nel medioevo infatti si credeva che i tre capezzoli fossero il marchio di riconoscimento delle streghe.

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L’antica ricetta delle Sise

Altra leggenda metropolitana vuole che l’antica ricetta segreta delle Sise delle Monache fu data in dono dalle monache di Guardiagrele ad una famiglia del paese che ne avviò la produzione. La ricetta passò di generazione in generazione e tuttora la fortunata famiglia continua a produrle con passione e dedizione.

Nonostante in molti ne imitino la produzione, la ricetta resta ancora segreta.

Se volete assaggiare le Sise originali andate quindi nell’antica bottega Pasticceria Lullo. E’ qui che il nonno Emo avviò la sua produzione, portata avanti ora dal nipote.

Se siete curiosi, qui potete leggere la storia di questo buonissimo dolce.

Continuando il nostro percorso culinario, non possiamo perdere l’occasione di una visitina alla caffetteria/pasticceria Patabom dove ci attendono pasticcini, dolcetti e torte tutti rigorosamente fatti a mano.

Qui si potranno sorseggiare anche degli ottimi tè e infusi, con una vasta scelta di gusti. Ottimi anche i cappuccini e le cioccolate calde, da sorseggiare in questo ambiente moderno ma molto accogliente.

In estate, mi è stato detto, fanno anche degli ottimi gelati artigianali.

La mia esperienza a Guardiagrele è stata molto positiva nonostante il freddo e la neve che comunque hanno reso il paesaggio ancor più bello e suggestivo. Mi sento quindi di consigliarvi assolutamente questa destinazione per le vostre vacanze, sia invernali che estive. Con il bel tempo sarà sicuramente molto piacevole fare lunghe passeggiate immersi nella natura e a tal proposito mi è stato detto che il parco della Maiella è ricco di sentieri bellissimi da percorrere a piedi.

Ecco quindi un po’ di dritte su come arrivare a Guardiagrele.

Arrivare a Guardiagrele da Roma

Arrivando in aereo a Roma Fiumicino ho deciso di arrivare a Guardiagrele comodamente in bus.

-Il primo Autobus l’ho preso con la compagnia Prontobus, un’azienda a prezzi modici che permette di viaggiare comodamente e arrivare a Chieti in poco tempo. Si può acquistare il biglietto online anche qui. La tratta che ho fatto io partiva da Roma (Termini, Fiumicino e Ciampino) e in circa due ore e mezzo sono arriva a Chieti Scalo. Naturalmente potrete scegliere anche di proseguire se la vostra fermata è ad esempio Pescara.

Sul Prontobus vi verranno serviti persino caffè, cioccolatini, caramelle e biscotti. Una coccola che rende il viaggio ancora più piacevole.

-Il secondo autobus che ho dovuto prendere è stato quello di linea, della Tua Trasporti, partenza dal Bus Terminal di Chieti e direzione Guardiagrele . Il biglietto lo potete acquistare all’edicola di Chieti Scalo. Qui puoi guardare gli orari dei bus

ATTENZIONE! Per arrivare da Chieti Scalo al Bus terminal io ho preferito spendere 10 euro di taxi invece di prendere un altro bus di linea, sia per il poco tempo a disposizione e sia per la poca voglia di recarmi alla fermata, non vicina, con il bagaglio al seguito.

Se voi preferite invece risparmiare potete certamente prendere il pullman che vi porta a Chieti Alta e che si ferma al Bus Terminal dove poi continuerete con la linea per Guardiagrele.

Questo è tutto. Se avete in mente un viaggio in Abruzzo non perdetevi quindi una visita a Guardiagrele, ne varrà sicuramente la pena.

Sylvié

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4 commenti

Annalisa trevaligie Febbraio 1, 2019 - 8:46 am

Sono vicina all’Abruzzo, ma di questa cittadina non ne avevo mai sentito parlare. Davvero interessante, e credo visitabile anche con i bambini in un paio di giorni. Sarei curiosa di assaggiare le famose Sise!

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Emanuela Febbraio 2, 2019 - 4:06 pm

Ma che bel borgo! Innevato poi dalle tue foto sembra davvero uno spettacolo. Bazzico parecchio l’Abruzzo abitando a Roma, ma Guardiagrele non lo conoscevo. A questo punto devo proprio metterlo tra i prossimi borghi da visitare, grazie Sylviè 🙂

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Viaggiare Zaino in Spalla Febbraio 4, 2019 - 12:14 pm

Ma figurati, è un piacere. Si, vacci quando puoi, non te ne pentirai!!

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Federica Assirelli Agosto 2, 2021 - 11:41 am

Sono stata per la prima volta in Abruzzo la scorsa estate ma purtroppo solo per pochi giorni. Più che sufficienti però per farmi venire voglia di conoscerlo meglio! Io poi adoro i borghi e questo, di cui non avevo mai sentito parlare, mi ispira molto!

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