In Danimarca l’uso della bicicletta è un vero e proprio stile di vita, una quotidianità, che definisce ormai un impronta culturale conosciuta ovunque.
Che ci sia vento, sole, pioggia o neve, la bicicletta è in assoluto il primo mezzo utilizzato dai danesi.
Le strade e i servizi pubblici sono creati in funzione dell’utilizzo della bicicletta e non vi è supermercato o stazione che non abbia dei parcheggi adeguati.
Le stazioni ferroviarie hanno anche le rampe per far scorrere facilmente le due ruote. I treni, come anche la metro, hanno spazi appositi per accogliere le biciclette sui loro vagoni.
Ogni strada è munita di segnaletica e semafori dedicati ai ciclisti. Vige un vero e proprio codice della strada regolamentato a cui dover prestare attenzione, se non si vuol incorrere in sanzioni molto salate.
Insomma, in Danimarca non vi è nessuna scusa per non usare la bicicletta, nemmeno il maltempo ferma questi temerari bikers.
Ogni stagione è buona
Ogni stagione ha le sue prerogative ma sicuramente andare in bicicletta con le intemperie può sembrare difficile e improponibile. Eppure i danesi non si spaventano facilmente del mal tempo. Sono convinti che non esista il cattivo tempo ma solo abiti sbagliati e non adeguati. Come dargli torto.
L’autunno, ad esempio, è il periodo delle piogge, del vento pungente e delle prime nevicate. Come si può pensare di andare in bicicletta in questa stagione? recarsi a lavoro, a scuola o a fare la spesa, con il rischio di beccare un acquazzone, o di forare una gomma a metà strada?
Il motto dei danesi è che, a ogni problema, esiste sempre una soluzione.
Ecco alcune informazioni utili per seguire il loro esempio ed esplorare la Danimarca in bicicletta in tutte le stagioni.
Abbigliamento adatto
Partiamo dall’abbigliamento tecnico, quello giusto, che ogni ciclista danese indossa la maggior parte dell’anno. In Danimarca l’autunno è sinonimo di vestiti waterproof, ossia letteralmente “a tenuta d’acqua”. Stivali in gomma, pantaloni in tessuto impermeabile, mantelle e giacche in incerato, sono i vestiti ideali anche per andare in bicicletta con il mal tempo.
Sotto lo strato incerato o l’impermeabile si nasconde poi l’outfit di un impiegato, di una commessa, di un’insegnante o di uno studente, insomma di chiunque. Questo a sottolineare quanto, per la cultura scandinava, l’abito non fa affatto il monaco e quanto la moda sia sostituita dalla funzionalità.
A tal proposito, spesso i ciclisti danesi utilizzano zaini o borsoni per portare con se accessori adeguati per il cambio. Ad esempio, si portano dietro un paio di scarpe aggiuntive perché in bici usano gli stivali di gomma. Oppure si portano l’intero abbigliamento sostitutivo se fanno lunghi tragitti e rischiano di sudare. Questo è possibile anche perché in Danimarca molti posti di lavoro sono attrezzati con spogliatoi e bagni adeguati.
In inverno, invece, i guanti e le sciarpe sono la miglior soluzione per poter viaggiare in bicicletta. In estate, infine, ci si munisce di cappello e crema solare, per proteggersi dai forti raggi solari.
A ognuno la sua bici
Un altro slogan dei danesi, in materia di bici, è “a ognuno la sua”. Come a dire che, in Danimarca ad ogni esigenza esiste una bicicletta adeguata.
I danesi spendono tanti soldi per avere il mezzo più adatto alle loro necessità. Per le strade non troveremo solamente le tradizionali city bike ma i più svariati e insoliti design che il mercato ha da offrire.
Passeggiando per la città di Copenaghen ho visto biciclette di ogni tipo: la Ebike del postino; la Cargo bike dell’imbianchino; le biciclette con rimorchio per trasportare i bambini; la tipica Christiania bike, che va per la maggiore, che i danesi usano per trasportare di tutto, dagli scatoloni alla spesa.
In Danimarca è sorprendente la differenza di biciclette presenti. Ci sono quelle super accessoriate e quelle che invece sono talmente vecchie da sembrare abbandonate. Poi, vivendoci, capisci che quelle più vecchie sono le bici che vengono passate di mano in mano: regalate; vendute; scambiate, magari da persone di passaggio che non hanno ne’ pretese ne’ soldi da spendere in assicurazioni e lucchetti.
Sicurezza e viabilità
Per quanto riguarda la sicurezza del ciclista, sappiate che vige un codice della strada molto severo riservato alle bici. Per lo più corrisponde a quello delle auto, ma con alcune caratteristiche esclusive che spesso i turisti ignorano.
La prima regola da imparare è quella delle precedenze. Ove non segnalate con cartelli appositi, in Danimarca vale sempre la tacita consuetudine di far passare per prime le bici. Poi hanno precedenza i pedoni e per ultime le auto e gli altri mezzi.
L’unica eccezione è nelle fermate dell’autobus. In questo caso le bici si devono fermare per consentire ai passeggeri del bus di poter scendere dal mezzo e attraversare la strada in totale sicurezza.
È importante, inoltre, rispettare categoricamente l’utilizzo delle piste ciclabili e dei piccoli semafori dedicati al ciclista. Qualsiasi intenzione si abbia, bisogna segnalarlo con dei precisi movimenti delle braccia:
– braccio alzato con pugno chiuso per fermarvi
– mano o dito teso a destra per svoltare a destra
– mano o dito teso a sinistra per svoltare a sinistra
Altra regola importante è non andare mai contromano, è severamente vietato.
Tra le tante contravvenzioni che si potrebbe rischiare di prendere c’e anche quella sul mal funzionamento della bicicletta. E’ molto importante, quindi, accertarsi che il mezzo sia dotato di luci anteriori e posteriori funzionanti, di campanello e di freni ben regolati. Ma sopratutto deve avere le lucine lampeggianti che segnalano la presenza del mezzo al buio.
Questi provvedimenti sono molto importanti sopratutto per la sicurezza delle personale e della propria quindi i danesi sono molto rispettosi delle regole. Il ciclista irrispettoso può essere fermato dalle autorità, proprio come lo sarebbe un automobilista e le multe possono superare anche i 100 euro.
Un paradosso incredibile è, invece, il non obbligo del casco per i ciclisti. Per quanto sfrecciano veloci sarebbe invece una opportuna salvaguardia. Per fortuna i danesi sono molto previdenti e, gran parte di loro, lo utilizzano anche se non è obbligatorio.
I bambini poi, vengono educati all’uso del casco sin da subito e moltissimi giovani continuano ad usarlo senza remore.
Pit stop
Un ultima constatazione che vorrei fare sulla funzionalità delle due ruote in Danimarca riguarda i servizi di manutenzione e riparazione delle biciclette. Se deciderete di sperimentare l’uso della bicicletta, per esempio a Copenaghen, sappiate che se avrete la sfortuna di forare troverete tantissimi posti adibiti alle riparazioni.
Nei negozi di bici e nei rifornitori di carburante, si possono trovare le colonnine apposite per gonfiare e riparare gratuitamente le ruote. Queste si possono trovare anche lungo alcune strade della città e persino nei parchi.
I danesi sono dei maghi nella riparazione delle due ruote e non sarà affatto raro incontrare, al margine di qualche marciapiede, qualcuno con la bici ribaltata che cerca di riparare una catena smontata o una ruota bucata.
In questi casi anche la solidarietà ciclistica, tipica di questo luogo, potrà esservi utile. Ma, nei casi più gravi, potrete contare anche sulle mani esperte dei tecnici abilitati portando la vostra bicicletta in un centro di riparazione. In questo caso potrete lasciare la vostra due ruote e noleggiare una bici per tutto il periodo che vorrete.
Altre informazioni utili
La bicicletta è il mezzo più rubato in Danimarca, il motivo credo sia ovvio: attorno alle bici c’è un business che ha quasi dell’incredibile.
Esiste un mercato del nuovo, spesso caro, in cui la bicicletta munita di numero di telaio può essere assicurata durante il suo acquisto. In questo modo può essere richiesto il rimborso dell’assicurazione dopo l’eventuale furto, purché sia denunciato alla polizia.
C’è poi il commercio dell’usato che, pur funzionando molto bene, ed essendo molto diffuso, può essere però facilmente legato a quello del traffico di bici rubate.
L’unica arma a disposizione, per non cadere nel tranello della frode, è quello di farsi dare il numero di telaio della bici in vendita. In questo modo potrete verificare nel sito della politi se il numero di telaio corrisponde a quello di una bici segnalata.
Se la cykeltjek (il controllo della bicicletta) non corrisponde ad alcuna segnalazione, potete fare il vostro acquisto con un margine di bassissima probabilità di truffa. Se volete diminuire ancor più questo margine rivolgetevi a venditori rintracciabili, conosciuti e sicuri. Ci sono diversi siti che effettuano vendita dell’usato, ad esempio secondhandbikes.dk uno tra i più conosciuti.
Con questo piccolo vademecum spero di avervi dato qualche utile dritta per la vostra prossima vacanza in Danimarca. Spero che possiate visitarla anche voi sopra una bici. Non c’è nulla di più caratteristico che scoprire le bellezze della Danimarca su una bicicletta, proprio come un vero Danese.
Sylvié
5 commenti
Bella l’idea di visitarla in bicicletta. Amo queste città che mettono prima davanti la persona alla macchina, diciamo una città più green, come mi piacerebbe si diffondesse questa cultura anche qui in Italia.
Si piacerebbe molto anche a me, dovrebbe essere così ovunque
Ottima guida! Anche in Germania c’è una forte attenzione per le biciclette e niente ferma i ciclisti, nemmeno la pioggia o la neve! Avere piste ciclabili in tutta la città, è una cosa fantastica!
Io ho un rapporto molto complicato con la bicicletta, nel senso che mi sento molto insicura sulle due ruote e probabilmente sarebbe meglio per me usare le rotelle 😉 Allo stesso tempo però è uno stile di vita e un modo di muoversi che mi ispira molto sia dal punto di vista ambientale e sia perché ci si abitua a tutte le condizioni atmosferiche.
probabilmente allora ti piacerebbe moltissimo andare con la Christiana Bike non so se la conosci, è quella con il cassone davanti a tre ruote, con cui sicuramente avresti miglior stabilità