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6 consigli per viaggiare in solitaria se hai paura

viaggiare da soli

Viaggiare in solitaria è un’esperienza incredibile che ci permette di affrontare e superare molte delle nostre paure più grandi, come ad esempio la solitudine, la gestione di situazioni impreviste o la paura di non essere al sicuro. Ma viaggiare da sole è anche e soprattutto una bellissima occasione per ritrovare noi stesse, ritagliarci del tempo in piena libertà e alimentare la nostra sete di avventura.

Il viaggio in solitaria ci da l’opportunità di metterci in gioco. Ma come affrontare la decisione di partire se siamo assalite dalla paura? Ecco 6 consigli utili da tenere a mente.

1) Affrontiamo le nostre paure

La paura è un ostacolo che spesso si insinua e non ci permette di realizzare i nostri sogni. Il viaggio, in quanto esperienza e metafora di vita, può essere un mezzo molto efficace per affrontare di petto le nostre paure. Come?

Riappropriamoci dei nostri tempi. Ascoltiamo maggiormente le nostre sensazioni avendo più fiducia verso noi e verso le bellezze del mondo. Solitamente la paura è data da ciò che non si conosce e da ciò che non si può controllare o dal fatto di non sapere come possiamo reagire in una situazione perché non ci conosciamo profondamente. Viaggiare da sole rafforza l’autostima e ci permette di conoscerci meglio.

La paura, se non è patologica, andrebbe affrontata di petto perché, se non ne capiremo i meccanismi, tenderà a crescere a dismisura facendoci persino credere che non saremo mai in grado di fare qualcosa da sole. Ecco che così il dubbio si insinua: non crediamo di essere abbastanza forti. Vi stupireste invece nel sapere quanta forza c’è dentro ognuno di noi. Il coraggio e la determinazione nell’affrontare una situazione, si fanno strada sopratutto quando ci troviamo costrette. Viaggiare in solitaria ci permette di non avere scelta quando qualcosa va diversamente da come l’avevamo programmata e quando dobbiamo cavarcela in ogni situazione imparando a tirare fuori quella forza sopita che non credevamo possibile.

Se la paura ci offre il lato peggiore delle cose, creando una visione distorta che ci fa credere di non essere all’altezza, il coraggio invece ci da la possibilità di non cedere a questo inganno. La paura impedisce di realizzare anche i sogni più grandi, ci sfinisce, finché non cediamo e smettiamo di provarci. Affrontare queste paure ci permette di spezzare le nostre catene invisibili, sviluppando maggior fiducia nella vita e un rinnovato senso di libertà.

La rassegnazione è il primo passo verso una vita fatta di rimpianti.

2) Coinvolgiamo chi ci ama

Partiamo dal principio che una vita di rimpianti sarà una vita di sofferenza e che le persone amate, se ci amano davvero, saranno ben liete di comprendere le nostre necessità. Soprattutto se faremo capire loro quanto questo viaggio sia importante per noi. Ad esempio confidando loro di voler fare questo viaggio per metterci alla prova, perché vorremmo superare determinate paure o limiti.

Facciamogli capire che il nostro obiettivo non è andarci a divertire e che dietro il nostro viaggio in solitaria c’è ben altro. Cerchiamo di rassicurare chi amiamo su dubbi leciti come la nostra sicurezza. Renderli partecipi sull’organizzazione del viaggio, ad esempio, può rasserenarli e renderli meno nervosi. Questo non vuol dire chiedere il loro consenso, ne’ farsi condizionare da loro, ma coinvolgerli in qualcosa di importante per noi. Stiamo per andare a fare un viaggio da sole ed è più che naturale che chi ci ama si preoccupi per la nostra incolumità, anche se crede ciecamente nelle nostre capacità. Quindi evitiamo di essere vaghe, astiose o addirittura menefreghiste.

Durante i preparativi dei miei viaggi in solitaria io ho sempre stampo mappe e fatto liste, segnando i tragitti e le tappe, per darli poi a mio marito o ai miei genitori in modo da coinvolgerli nelle mie avventure. Il tutto avviene sempre con molto entusiasmo. Anche quando in un primo momento possono essere increduli e dubbiosi, cerco sempre di non farmi condizionare dalle loro paure e faccio il possibile per far capire loro che le mie intenzioni sono serie.

Un biglietto aereo alla mano, un indirizzo di dove alloggiare, dei numeri di telefono per le emergenze e la promessa di ragguagliati durante il tragitto sarà molto rassicurante. Così, con la consapevolezza che io faccio seriamente, loro cominciano a mostrare più rispetto e interesse e a credere che tutto sommato non ci sia nulla di cui preoccuparsi.

Una volta partita, messaggino all’arrivo, foto all’ostello, videochiamata in giro. Insomma qualsiasi cosa per farli stare tranquilli. Del resto chi resta a casa non deve vivere nell’angoscia e personalmente credo sia un segno di rispetto e maturità voler coinvolgere e tranquillizzare chi si ama.

3) Teniamo conto degli imprevisti

Il viaggio, così come la vita, non è mai un porto sicuro e non può essere mai prevedibile o programmabile al 100%.

Anche se è importante pianificare e informarsi bene dei luoghi che andremo a visitare, ci sarà sempre un margine di errore in cui è doveroso mettere in conto un eventuale piano B. Si chiamano imprevisti e chi viaggia sa bene che possono essere all’ordine del giorno. Imparare a gestirli con calma e sangue freddo è veramente importante e, soprattutto in solitaria, questo può essere un grande banco di prova.

Sia chiaro, non sempre gli imprevisti sono del tutto brutti o negativi. Qualche volta possono rivelarsi persino delle opportunità che rendono il viaggio ancora più interessante. Per esempio a me è successo di essere stata scippata all’aeroporto di Bruxelles, dove facevo scalo, e di aver dovuto cambiare totalmente i miei programmi. In questo caso la mia disavventura a Bruxelles è diventata la mia settimana alla scoperta di una città belga che avevo programmato di visitare.

Riuscire ad affrontare al meglio gli imprevisti e mantenere sangue freddo e lucidità non è facile. Andare in panico in un primo momento è più che normale, l’importante è non farsi travolgere. Considerate che, peggio che possa andare, potrete sempre chiedere aiuto in ambasciata. Io per esempio ho dovuto recarmi proprio in ambasciata per poter richiedere nuovi documenti per il volo di ritorno.

Affrontare un imprevisto ci da quindi modo di affinare strategia di sopravvivenza, ci aiuta a superare i nostri limiti e ci da modo di conoscerci un pochino meglio. Se questo non è mettersi in gioco! Inoltre imparare a gestire gli imprevisti ci tornerà utile anche nella vita quotidiana.

Non preoccupatevi troppo e affidatevi all’universo, lui ha sempre in serbo qualcosa di speciale per esempio l’arrivo e il sostegno improvviso di nuovi compagni di viaggio o persone che ci possono aiutare. Affiniamo il nostro sesto senso, cercando di sviluppare maggiormente le nostre qualità come il coraggio, l’indipendenza, la creatività e l’ingegno. In questo modo sarà più semplice affrontare di petto ogni situazione, anche quelle più difficili. Sappiate che c’è una forza inimmaginabile dentro di voi pronta ad uscire fuori all’occorrenza, in un modo del tutto naturale. Molti lo chiama spirito di sopravvivenza, un istinto innato, arcaico e spontaneo.

4) viaggiamo in sicurezza

Durante un viaggio in solitaria potrebbero anche capitare situazioni molto più spiacevoli che un semplice imprevisto, come ad esempio subire un furto o un’aggressione. Certo saranno anche delle importanti lezioni di vita ma meglio non scoprirlo e quindi cerchiamo di prevenire al massimo le probabilità seguendo alcuni utili accorgimenti:

Meglio evitare di fare il nostro viaggio in nazioni considerate a rischio quindi informiamoci sempre sul sito della Farnesina prima di decidere la meta. Per esempio evitiamo destinazioni considerate “hot” come Paesi in guerra o con una politica instabile a rischio disordini. Evitiamo città con un alto tasso di criminalità e stiamo molto attente nei quartieri etnici soprattuto se sono degradati e malavitosi. Io evito persino di andare in locali notturni troppo periferici soprattuto se si trovano in luoghi isolati. La prudenza non è mai troppa.

Evitiamo situazioni che potrebbero metterci in pericolo come ad esempio farci trascinare da conoscenze appena fatte che ci invitano a feste o eventi, soprattuto se sentiamo che la cosa non ci ispira sicurezza. Lo so, ora vi sembro vostra mamma, però se vogliamo goderci il viaggio e vivere questa esperienza con serenità sarà opportuno cercare di drizzare le antenne ed essere prevenute per non trovarsi in situazioni pericolose a causa della nostra negligenza.

Teniamo sempre pochi contanti e cerchiamo di dividerci la cifra in più luoghi nascosti, sia addosso che in camera, magari dentro la cassetta di sicurezza. In questo modo, dovendo subire un furto o uno scippo, non resteremo senza soldi. Prediligete i pagamenti con carta di credito, se vi viene rubata almeno si potrà bloccare. Una buona strategia è anche quella di portare una seconda carta di credito e un secondo documento di identità da lasciare nella cassetta di sicurezza per ogni evenienza e garantirci così il rientro in caso di furto. In questo caso ci eviteremo la trafila al consolato per avere dei documenti provvisori per poter partire.

Io solitamente porto sempre il doppio di tutto. Il passaporto e la carta di identità come documenti, il bancomat e la carta di credito prepagata come fondo economico. Quando prelevo cerco di lasciare a portata di mano i pezzi di piccolo taglio per l’uso giornaliero, lascando ben nascoste le banconote di taglio più grandi. Tiro fuori le grosse banconote solo in luoghi sicuri, ad esempio nelle toilette, lontana da occhi indiscreti. Purtroppo mi è successo più volte di essere stata borseggiata quindi ho imparato, a mie spese, a diventare più prudente. Un modo molto utile per nascondere i soldi è quello di avere delle tasche cucite dentro gli abiti o comprare dei porta documenti sottili che possono essere mimetizzati sotto l’abbigliamento.

Una delle cose secondo me fondamentali e spesso sottovaluta è quella di conoscere la cultura, gli usi e i costumi del luogo in cui viaggeremo. Informarsi e conoscere le leggi e le le usanze del posto, oltre ad essere rispettoso nei confronti del Paese che ci ospita ci può risparmiare tanti disagi. Spesso questo può fare la differenza riguardo alla nostra incolumità.

In molti Paesi del mondo, ad esempio, i nostri comportamenti occidentali sono considerati addirittura punibili dalla legge.

5) Fidiamoci di noi stessi

Siamo molto più di quel che pensiamo di essere. La forza che si cela dentro ognuna di noi è incalcolabile. Anche quando non lo crediamo possibile possiamo uscire da qualsiasi situazione difficile e il nostro spirito di sopravvivenza ci aiuterà a fronteggiare qualsiasi ostacolo. Fidarci di noi stesse e della nostra intuizione sarà spesso la chiave del nostro successo e, in questo caso del nostro viaggio in solitaria.

Il coraggio che tanto ammiriamo negli altri e che raramente scorgiamo in noi verrà fuori improvvisamente, nei momenti di reale bisogno. Riusciremo a fare anche ciò che non pensavamo possibile.

Io pensavo la stessa cosa quando ero sul Cammino di Santiago e ogni giorno credevo di non riuscire ad arrivare. Ma ci sono arrivata ed è proprio grazie a questa esperienza che ho capito di essere più di ciò che pensavo. Come dice mio marito, un Drago!! ahahah.

In questi momenti la nostra autostima sale vertiginosamente e senza dubbio noi impariamo anche ad amarci di più.

Se ci pensate, quante volte ci è capitato di riuscire a realizzare qualcosa che solitamente lasciavamo fare a qualcuno di più capace e sentire poi nel cuore un pizzico di profondo orgoglio? Queste sono grandi vittorie personali.

Viaggiare da soli ci permettere di acquisire sicurezza e forza, anche per affrontare la vita a testa alta e magari realizzare grandi obiettivi che non pensavamo possibili. Va poco lontano chi non crede in se stesso, chi non lotta per realizzare i propri sogni, chi non crede di poter fare ciò che il cuore gli suggerisce.

Il coraggio non è assenza di paura ma il profondo desiderio di superarla.

6) Pianifichiamo il viaggio

Tempo fa decisi di fare il mio primo viaggio in solitaria a Dublino con il desiderio di superare alcune paure tra cui quella della barriera linguistica. Partii senza conoscere l’inglese ma, con mio grande stupore, questo viaggio si rivelò un’esperienza bellissima fuori da ogni aspettativa. Abbiamo anche detto che per superare le nostre paure dobbiamo affrontarle, ma cosa succede se non riusciamo a fare nemmeno il fatidico primo passo?

Una buon metodo è quello di pianificare l’itinerario, cercando di trovare tutte quelle caratteristiche che ci facciamo sentire serene. Ad esempio scegliendo dei luoghi in cui ci sentiamo a nostro agio con la lingua, oppure luoghi non troppo lontani da casa e che possiamo raggiungere con un volo diretto. Un altro stratagemma è quello di prenotare tour giornalieri guidati in modo da non dover visitare certi posti da sole.

Noi donne a volte ci sabotiamo proprio per la convinzione che il mondo là fuori sia tutto una grande giungla pericolosa. Questa visione esasperata che trapela spesso dai media e dall’opinione pubblica, la riusciremo a smorzare solo viaggiando in solitaria. Al di la di questo, pianificando il nostro viaggio potremo attuare meglio quelle piccole regole di sicurezza di cui vi ho parlato. Con il tempo, poi, si affinerà anche l’intuito e il buon senso, e saremo in grado di migliorare da sole quegli accorgimenti da adottare in viaggio.

Da dove cominciamo per pianificare il nostro viaggio?

Mi raccomando, divertiti ma senza mai abbassare la guardia. Un viaggio in solitaria è una bella occasione per sentirci libere, ma ciò non vuol dire essere sprovvedute. La nostra incolumità prima di tutto.

Se non hai mai fatto un viaggio in solitaria forse potrebbe interessarti anche questo articolo che parla dell’importanza di fare un viaggio da soli almeno una volta nella vita.

Buona nuova avventura!

Sylvié