Viaggiare Zaino in Spalla

Giordania, il deserto del Wadi Rum

paesaggio deserto giordania

Con un tour di quattro giorni ho scoperto una Giordania che non mi aspettavo, ricca di storia, cordialità e accoglienza. La Giordania è un Paese che mi ha stupita e che è riuscito in poco tempo a rapirmi il cuore.

Partire per la Giordania, in un Fam Trip tutto al femminile, con le mie colleghe bloggers, in un periodo di riapertura progressiva dopo una pandemia mondiale, è stato incredibile. Anche perché finalmente, grazie al mio lavoro di Travel Blogger, ho potuto tornato a viaggiare fuori dall’Europa. E sicuramente non potevo scegliere meta migliore, per inaugurare questo evento storico tanto atteso.

Il viaggio in Giordania è stato, quindi, sopratutto un’occasione per fare esperienze intense, ricche e profonde, da condividere poi con voi e con chi vorrà visitare questo bellissimo Paese.

L’arrivo ad Amman

Dopo l’atterraggio ad Amman, con un volo diretto da Bergamo Orio al Serio, io e le mie colleghe Blogger abbiamo incontrato il nostro referente locale e sbrigato le pratiche burocratiche per poter entrare nel Paese grazie ad un visto lavorativo speciale, in qualità di professioniste. Unico modo, in questo momento, per poter entrare nel Paese. Gia dall’arrivo in aeroporto ho avuto la sensazione di ricevere costantemente accoglienza e cordialità da parte delle persone.

Uscite dall’aeroporto c’erano ad attenderci il nostro autista personale e la nostra guida Akram Yousef Mansour, un simpaticissimo signore giordano di Zarqa che, avendo vissuto per qualche anno a Milano, parlava un perfetto italiano.

Akram ci ha raccontato molto della storia Giordana e, durante i vari tragitti in bus, ci ha intrattenuto con aneddoti e curiosità sulle usanze e le tradizioni del suo Paese. La guida è stata preziosa e la sua gentilezza e simpatia ancora di più. Ci siamo tutte affezionate a lui, sin da subito. Akram è una persona splendida, che sa farsi voler bene, quindi ve lo consiglio vivamente se avrete bisogno di una guida nel vostro viaggio in Giordania. Lui lavora sia freelance per i Tour Operator locali che come privato, quindi contattatelo.

Akram, la nostra guida

Safari nel deserto e te con i beduini

Il trasferimento da Amman verso il Wadi Rum è durato circa tre ore ma sono praticamente volate mentre guardavamo dal finestrino, incantate e affascinate. Nel nostro pulmino, dotato di tutti i confort e di una rete WiFi free, abbiamo potuto lavorare e raccontare in diretta, sui nostri canali social, il nostro bellissimo itinerario.

Io, devo dire la verità, non riuscivo a staccare la faccia dal finestrino, incantata ad ammirare quei paesaggi così diversi da tutto ciò che conoscevo e che i miei occhi avevano visto fino a quel momento.

Arrivate nel deserto del Wadi Rum è stato amore a prima vista.

Un gruppo di beduini ci aspettava con le Jeep 4×4 per condurci in un safari nel deserto. Ho ancora impressa nella mente quell’immagine da sogno: il colore rosa e crema delle distese di sabbia calda; le enormi rocce stratificate e scolpite dal vento, che si ergevano come palazzi in uno spazio infinito; il silenzio quasi assordante, interrotto solo dal rumore del vento tra i capelli.

L’accoglienza dei beduini, poi, è stata da subito incredibile.

Nel deserto ci è stato offerto anche del te alla salvia buonissimo, ricco di proprietà benefiche, sali minerali e vitamine. Alcuni commercianti ci hanno mostrato l’artigianato locale e i souvenir tipici da poter portare a cassa. Akram ci ha insegnato ad indossare correttamente la kefiyeh, un copricapo tipico in tessuto a quadrati bianchi e rossi, che fa part della tradizione giordana.

Incisioni rupestri

Una cosa che non mi aspettavo assolutamente di trovare, nel deserto, sono state le innumerevoli incisioni rupestri, a dir poco affascinanti, incise sulle rocce. Nel Regno Hascemita, proprio in pieno deserto, 30 mila petroglifi decorano infatti le pareti rocciose in arenaria del Wadi Rum. La tribù dei thamudeni prima, e quello dei nabatei dopo, hanno lasciato, migliaia di anni fa, un’impronta indelebile del loro passaggio.

Il Canyon Khazʿali è il sito in cui sono maggiormente presenti. Queste nello specifico però si trovano nella parte nord-est dell’Area Protetta del Wadi Rum, proprio a due passi dal The Giant Stone Head, una roccia a forma di viso molto particolare

Io avevo visto i miei primi petroglifi qualche anno fa in Italia, nella Valcamonica, nella Riserva delle Incisioni Rupestri di Nadro e da allora mi hanno sempre affascinata perché è una traccia molto importante del passaggio di antichi popoli la cui storia ci viene raccontata, strato dopo strato, disegno dopo disegno, millennio dopo millennio.

Quando ho visto le incisioni nel deserto della Giordania il mio cuore ha cominciato a battere forte, pieno di stupore. Come ho detto, non mi aspettavo assolutamente che in un deserto potessero nascondersi reperti del genere. Chissà perché, nella mia mente limitata, c’era l’idea del deserto come di un luogo arido e vuoto privo di ogni cosa, dove poter ammirare solo distese di sabbia un cielo ricco di stelle o illuminato da un sole cocente e fastidioso.

La Giordania mi ha insegnato che un viaggio, anche quello pieno di pregiudizi, può sempre stupirti se sei disposto a guardare veramente, anche dove non ti aspettavi di trovare niente. Qui ho imparato a scoprire, conoscere e amare il deserto, per la prima volta. Un’esperienza che sicuramente ricorderò per tutta la mia vita.

Una notte nel deserto

Concluso il safari nel deserto, i beduini ci hanno accompagnate al campo tendato Al Sultana Luxury Camp, dotato dei migliori confort, compresi aria condizionata in camere e bagno privato. Questo non me lo aspettavo proprio.

La gentilezza e l’ospitalità dei beduini è un’altra cosa che non mi aspettavo, per lo meno non così forte. Un’accoglienza che ci ha accompagnate per tutto il tempo.

Dopo aver cenato, con piatti tipici cucinati sotto terra nel loro modo tradizionale (la pietanza viene cucinata sotto terra proprio come fanno anche nella tradizione agro-pastorale della Sardegna) ci siamo spostate nelle tende aperte esterne, facendoci trasportare dalla musica, dai canti e dai balli.

Alessandra, la nostra compagna di viaggio, ha compiuto gli anni propio in quel giorno e lo staff del Sultana Camp le ha preparato una bellissima festa a sorpresa, con tanto di torta e di regalo. Lei ha raccontato questa esperienza con un bellissimo articolo dedicato proprio al Wadi Rum, dal tramonto all’alba, che vi consiglio di leggere.

Si è conclusa così la nostra prima giornata in Giordania, con una bellissima esperienza nel deserto difficile da dimenticare. Ma non è finita qui. La seconda giornata è stata altrettanto entusiasmante, ve lo garantisco.

Il lavoro di Travel Blogger mi piace sempre di più e sento che questa è la strada giusta per me.

Sylvié