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Come superare il freddo durante un viaggio invernale nei Paesi Nordici

viaggiare nei Paesi Nordici

Quante volte avreste voluto fare un viaggio nei Paesi Nordici durante l’inverno, magari nel periodo natalizio, ma avete rinunciato perché troppo freddolosi? O magari lo avete fatto, certo, ma soffrendo terribilmente il freddo perché il corpo si rifiutava in qualsiasi modo di riscaldarsi?

Prima di trasferirmi dalla mite Sardegna alla fredda Danimarca, uno dei Paesi Europei più a nord, anch’io ero una gran freddolosa. Durante l’inverno, in Sardegna, mettevo maglioni su maglioni con colli alti e intrecci di lana, ma non c’era verso di riuscire a riscaldarmi. Il freddo restava dentro, assieme all’umidità, e penetrava nelle ossa.

Il fatto di non aver più sofferto il freddo, da quando sono in Scandinavia, mi ha fatto riflettere e non poco. Ecco dunque com’è nata l’idea di questo piccolo vademecum. Una raccolta di consigli e trucchetti utili per viaggiare in inverno, anche nei Paesi Nordici più freddi.

Perché sentiamo freddo

Come vi dicevo, da quando sono in Danimarca il mio corpo e la mia percezione del freddo è cambiata. Possiamo dire che un corpo, generalmente, a furia di essere “allenato” ad una certa condizione climatica, si abitua e si adatta. Sopratutto se gli permettiamo di farlo.

In Danimarca, ad esempio, sono soliti fare persino il bagno al mare in pieno inverno. Forse non mi crederete, ma lo fanno anche alcuni miei amici italiani (tra cui dei sardi). Dopo un costante allenamento al freddo e dei bagni costanti in diverse condizioni climatiche. ora riescono ad entrare nelle acque gelide dei canali di Copenaghen.

Follia? No, anzi. A quanto pare “la cura del freddo” è molto utile all’organismo, se fatta con metodologia. Ma a noi, diciamoci la verità, interessa principalmente non morire congelate durante una vacanza, quindi la prima domanda da farsi è: Perché sentiamo freddo?

Avere freddo vuol dire avere una percezione forte, e quindi una reazione altrettanto intensa, a stimoli termici che arrivano dall’esterno e che il nostro corpo in quel momento non riesce a gestire.

La temperatura interna del corpo deve rimanere costante, di media intorno ai 36/ 37°C, anche quando la temperatura cutanea è colpita da agenti esterni, come appunto le basse temperature invernali.

Quando sentiamo freddo è perché il corpo, in sostanza, non riesce a riequilibrare la temperatura interna abbastanza velocemente e invia quindi dei segnali al cervello.

Se non si tratta di casi patologici dovuti, ad esempio, a ipotiroidismo o anemia, la sensazione di freddo è quindi il naturale campanello d’allarme che l’organismo invia al cervello per avvisarci che qualcosa non va. Probabilmente stiamo sbagliando qualcosa con il nostro approccio al freddo.

Gli errori più comuni sono da ricercarsi negli usi e costumi che non permettono al corpo di riequilibrare il calore nel momento in cui serve. Ad esempio un’alimentazione non adeguata al clima oppure, più comunemente, l’abbigliamento sbagliato che non trattiene il calore corporeo.

Sicuramente il clima influisce, ma non è l’unica causa del freddo. Come dicono nei Paesi Nordici “non esiste cattivo tempo, solo cattivi vestiti” e io aggiungerei anche cattive abitudini.

Diciamo che ho fatto tesoro di quanto imparato in tanti anni di vita nei Paesi Nordici: dieci anni al Nord Italia e altrettanti in Danimarca, che mi hanno portata a scovare tante soluzioni anti freddo.

Prendete nota!

1) Abbigliamento giusto

La prima idea sbagliata che solitamente abbiamo sull’abbigliamento è che questo debba “riscaldarci”. In verità i capi di abbigliamento devono principalmente riuscire a trattenere il nostro stesso calore corporeo, che aumenta in modo naturale quando le temperature esterne si abbassano. Per questo motivo è sempre meglio prediligere vestiti tecnici, studiati appositamente per questo scopo.

Inutile andare in giro vestiti come palombari, con strati di maglioni ingombranti e piumini che ci fanno sembrare l’omino della Michelin. Ormai la tecnologia tessile ha fatto passi da gigante e nel mercato ci sono tantissimi capi tecnici, anche leggeri, che possono aiutarci. Oltretutto vestirci troppo può essere controproducente. Nei Paesi nordici gli ambienti interni sono molto riscaldati e rischieremmo di sudare ogniqualvolta dovessimo entrare in un negozio, in un ristornate o in una caffetteria.

Vediamo quindi cosa è meglio indossare durante le fredde giornate invernali nei Paesi Nordici, quando magari saremo in giro, a visitare le capitali più belle.

Calze: il mio consiglio è di usare calze con un’alta percentuale di lana. La lana è un isolante termico e, se a contatto con il corpo, riesce a riscaldarlo e a trattenere la temperatura corporea. Prediligete, inoltre, le calze lunghe, possibilmente fino al ginocchio.

Collant termici: questo è in assoluto il capo di abbigliamento che non deve mai mancare sotto i pantaloni, quando dobbiamo stare per tante ore in giro al freddo, sopratutto se le temperature sono sotto zero.

Maglia intima termica: assieme al collant termico è il pezzo forte che più di tutti vi salverà. Questa maglia impedisce al corpo di disperdere il calore corporeo. E’ anche il capo di abbigliamento che non manca mai nel guardaroba di chi vive al Nord.

Pantaloni: evitate di indossare i Jeans, è un tessuto che si raffredda velocemente e non trattiene in alcun modo il caldo. Prediligete pantaloni in panno o, meglio ancora, in tessuti impermeabili che non permettono all’aria fredda di entrare facilmente. Se il clima è davvero molto rigido, inoltre, vi consiglio di indossare un tipo di pantalone imbottito. Solitamente questi si usano per andare a sciare ma nei Paesi Scandinavi sono utilizzati quotidianamente nei mesi più freddi dell’anno, quando le temperature possono scendere anche a -10°/-15° sotto lo zero.

Maglie e maglioni: sopra la maglia termica evitate di mettere maglioni troppi grossi e pesanti. Prediligete invece una vestizione a strati, con magliette più fini sotto e dei maglioncini o giacchette di lana sopra. In questo modo potrete togliere qualche pezzo all’occorrenza, per esempio se doveste entrare da qualche parte per mangiare e restare per molto tempo in ambienti riscaldati. In questi casi un twinset sarebbe perfetto.

Giaccone: Dopo aver scelto l’abbigliamento interno, ora dobbiamo assicurarci che il freddo tardi ad entrare e sopratutto che il calore corporeo resti all’interno il più possibile. Lasciate perdere i piumini sintetici, i giacconi da palombaro e quelli in tessuti non impermeabili che si inzuppano alla prima occasione. Non impediranno al vento freddo di penetrare attraverso le fibre e il gelo raggiungerebbe più in fretta il vostro corpo. A questo punto riscaldarvi sarà molto più difficile.

Da quando vivo in Scandinavia, la prima cosa che ho imparato è proprio quale tipo di giaccone comprare. La prima volta che ho comprato un giubbotto qui, mi sono meravigliata di quanti dettagli tecnici ci fossero nelle etichette. Ad esempio fino a quanti grandi esterni il tessuto riesce a trattenere il calore corporeo. Il mio, della The North Face, ha una tenuta di -20°.

Marchi tecnici come The North Face o Norway qui sono un’istituzione, perché nella loro vasta gamma di capi hanno inserito modelli che sfruttano le migliori tecnologie tessili per favorire l’isolamento termico. Con questo tipo di abbigliamento si riduce la dispersione anche in condizioni climatiche estreme e in situazioni di pioggia o di forte vento. Inoltre l’innovazione tessile ha permesso di creare capi ultra isolanti ma anche molto leggeri, permettendoci di infossare giacconi caldi senza che pesino come macigni.

Il mio consiglio? comprate giacconi lunghi, che riparino anche le gambe, e affidatevi ai professionisti del settore. Controllate l’etichetta e investite qualche soldo in più per avere un capo serio, che tenga davvero il calore anche con temperature molto sotto lo zero. Non ve ne pentirete.

Scarpe: anche le scarpe, come il giaccone, svolge una funzione essenziale. Non solo devono essere comode, ma devono tener conto anche di terreni ghiacciati e quindi devono avere un battistrada con grip antiscivolo. Non da meno dovranno tenere caldi i piedi. Se i piedi sono caldi, si sa, anche il corpo riesce a scaldarsi più velocemente, questo è un dato di fatto.

Il mio consiglio è di evitare scarpe basse, scarpe con tacchi e scarpe senza imbottitura. L’inverno al Nord può essere davvero freddo e il confort deve avere la precedenza anche sull’estetica. Ma chi lo ha detto che gli scarponi invernali non possono essere anche carini? Ormai il mercato è pieno di modelli trendy, l’importante è scegliere una buona qualità. Per buona qualità intendo fatti con tessuti tecnici, che riescano ad isolare il freddo e la pioggia, mantenendo al loro interno il calore.

La tecnologia goretex, ad esempio, è quella che permette ad una scarpa di avere una grande impermeabilità. L’imbottitura in lana o in feltro invece permette di trattenere nel suo interno il calore corporeo. La pelle e i tessuti tecnici con cui è fatta la scarpa, infine, permette al calore di non disperdersi e al freddo di non penetrare facilmente. Come combinare questi tre ingredienti perfetti?

In vendita ci sono tantissimi marchi e modelli ma in Danimarca la maggior parte delle persone predilige gli scarponi Sorel, sopratutto il modello classico in nabuk con scafo in gomma impermeabile, cuciture termosaldate e l’interno in feltro che favorisce il calore. La pelle in nabuk impermeabile, inoltre, trattiene il calore corporeo e isola dal freddo. Un ottimo investimento per chi deve stare tante ore fuori al freddo.

Accessori: Non ultimi, anche gli accessori hanno una grande importanza. Evitate cuffie e sciarpe troppo bucherellate, perché anche se in lana il vento freddo raggiungerà facilmente la cute. Prediligete magari quelle con doppio strato, in modo che il vento tardi a raggiungere il corpo. Indossate, se necessario, scaldacolli a passamontagna, da mettere sotto la cuffia o il cappuccio del giaccone. Per i guanti io prediligo quelli da ciclista per poter avere una buona presa, poiché uso molto il cellulare per fotografare. In commercio ora ci sono anche quelli con il dito touch. In generale, anche per gli accessori, cerchiamo sempre di prediligere tessuti naturali come la pelle o la lana che sono ottimi isolanti termici.

2) Trucchi anti freddo

Per superare il freddo durante il viaggio, oltre all’abbigliamento possiamo adottare anche molte altre strategie che possono aiutarci a rimanere caldi il più allungo possibile. Questi trucchetti sono utili sopratutto durante i nostri tour in giro per le città, alla scoperta dei luoghi più caratteristici, magari quando dobbiamo stare tante ore all’aperto.

scalda mani da viaggio: è la versione in miniatura della borsa di acqua calda e funziona con una semplice pressione del dispositivo che si trova internamente al gel. Serve a riscaldare le mani quando le abbiamo troppo fredde, magari se passiamo troppo tempo a fare fotografie e per necessità dobbiamo togliere spesso i guanti.

solette termiche ricaricabili: se soffriamo particolarmente il freddo ai piedi, esistono in commercio delle solette termiche che si riscaldano. Il calore dura per delle ore. Sono ideali quando si deve camminare per tante ore all’aperto, durante gli inverni più rigidi.

te, tisane e zuppe calde: se state visitando una città o un borgo e siete state per tante ore fuori al freddo, uno dei rimedi più utili è quello di pranzare in un luogo caldo, magari mangiando una zuppa del posto, oppure fermarsi per una pausa intermedia dentro una caffetteria e sorseggiare delle bevande calde, come ad esempio una tisana o un te’. Sarà veramente rigenerante.

Andare per negozi: uno dei trucchetti più comuni usati nei Paesi Nordici, per poter riprendere temperatura velocemente, è quello di entrare spesso nei negozi. In questo caso andare per negozi non vuol dire necessariamente fare shopping poiché in realtà si tratta di dare uno sguardo veloce e uscire altrettanto velocemente per continuare a percorrere il tragitto restante. Quando le temperature sono molto rigide e non si riesce a stare per troppo tempo all’esterno, questo escamotage è la manna dal cielo per smorzare il freddo.

Lampade riscaldanti e bracieri: in molte città Europee, come anche a Copenaghen, d’inverno si usa mettere dei bracieri in giro per la città. Questo permette alla gente di riscaldarsi durante le passeggiate e poter quindi stare all’esterno, rendendo vive le città anche nei periodi più rigidi. Solitamente i bracieri si trovano in prossimità di locali, oppure in piazze e luoghi altamente frequentati. I ristoratori invece hanno avuto l’ingegnosa idea di mettere all’esterno le lampade riscaldanti. I danesi, ad esempio, sono molto temerari e cercano di stare all’esterno il più possibile. Lo fanno anche in inverno, aiutati proprio dalle lampade e dalle coperte messe a disposizione dei clienti. Lo so, noi non ci spingiamo fino a questo punto, ma le lampade esterne possono essere un buon metodo per riprendere temperatura velocemente durante la passeggiata. Basta metterci sotto per qualche secondo, magari mentre facciamo finta di guardare il menù esposto.

Spero che questo articolo vi sia stato utile, per poter vivere al meglio i vostri prossimi viaggi invernali nei Paesi Nordici. E se la vostra prossima meta invernale sarà la Scandinavia vi consiglio anche l’articolo su cosa mettere in valigia.

Se avete altri suggerimenti e idee non esitate a lasciarle tra i commenti, sarà utile arricchire questa piccola guida anche con le vostre esperienze personali.

Buone vacanze invernali, quindi, qualsiasi Paese Nordico sceglierete.

Sylvié